Celano. Una pec dalla direzione generale con allegata la lettera che annuncia il concordato preventivo fallimentare. E così niente fatture pagate per i fornitori che aspettavano il pagamento delle fatture già da qualche mese e che aspettavano un bonifico con il saldo.
Dopo la firma a Roma per lavorare alla gestione della clinica Immacolata di Celano, da parte dell’Istituto Neurologico Mediterraneo di Pozzilli (Isernia), erano grandi le aspettative sul rilancio della struttura marsicana di cui lo scorso inverno si era già parlato molto, per via della situazione economica in cui versata.
Non è un mistero per nessuno che la clinica avesse già da anni una situazione debitoria importante, tanto che, con l’arrivo dell’emergenza sanitaria legata al covid19, Comune e Regione si erano messi a lavorare su una convenzione che liberasse l’ospedale di Avezzano dal virus, creando proprio a Celano una struttura in cui ricoverare i malati.
Si era provato a far partire una convenzione che riportasse sollievo alle casse della clinica.
La convenzione parlava di un mese con possibilità di rinnovo mensile, pertanto se si fosse partiti subito (all’epoca si parlava di metà novembre, si sarebbe arrivati a recuperare circa la metà del mancato introito almeno dello scorso anno).
La convenzione invece saltò, a Celano i malati covid non li voleva nessuno, in primis i dipendenti, e quindi non sono mai arrivati. Progetto saltato nel giro di qualche settimana.
Dopo poco tempo, a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno, si diffonde la notizia delle offerte arrivate per l’acquisto.
La vendita è stata poi superata dall’accordo per la gestione mista tra l’associazione romana Opera Santa Maria della Pace, che fino a ora ha portato avanti il centro celanese e Neuromed, che fa capo ad Aldo Patriciello, europarlamentare ed ex parlamentare di Forza Italia.
Da subito le rassicurazioni sul fatto che non ci sarebbero state razionalizzazioni del personale o tagli dei servizi. Con l’entrata di Neuromed nella gestione, di fatto, sono stati salvati i posti di lavoro per 116 dipendenti.
È arrivato poi anche l’annuncio che per fare in modo che l’attività di Opera Santa Maria della Pace e le novità introdotte dall’istituto potessero convivere, sarebbero stati utilizzati spazi che erano vuoti. Spazi che sarebbero dovuti diventare laboratori per circa 15 ricercatori.
Ora arriva la doccia fredda.
Almeno per i piccoli imprenditori che facevano affidamento sul pagamento delle fatture per le forniture, rimaste insolute. In alcuni casi si parla di piccoli imprenditori locali già fortemente penalizzati dalla crisi covid che saranno ora chiamati ad accettare una proposta per concordare un pagamento diverso da quello già fatturato. Questo perchè la direzione della clinica ha annunciato il concordato preventivo fallimentare. Questo vuol dire che per salvare la clinica dal fallimento i fornitori dovranno accontentarsi di pagamenti più bassi di quelli che spetterebbero loro.
Sulla clinica Immacolata di Celano si apre uno scenario nuovo che sicuramente farà nuovamente molto discutere e che soprattutto terrà ancora una volta tutti con il fiato sospeso sul futuro.