Capistrello. Ieri, durante il convegno organizzato dagli “amici dell’emissario” in collaborazione con il FAI e il comune di Capistrello, oltre ad interessanti progetti per il recupero e la valorizzazione dell’emissario, la soprintendente regionale del Mibact Rosaria Mencarelli, ha ufficializzato due cospicui finanziamenti per il parco dei cunicoli di Claudio. Duecentocinquantamila euro arrivano dalla camera di commercio de L’Aquila, che in questo modo mantiene l’impegno preso quasi due anni fa. Il secondo finanziamento invece arriva dalla soprintendenza stessa, che ha deciso di intervenire in maniera massiccia per la valorizzazione di uno dei più importanti siti archeologici d’Abruzzo.
Stando ai progetti illustrati in passato i soldi dovrebbero servire a implementare un parcheggio e un sistema di sorveglianza del parco, ma alla luce del nuovo finanziamento della soprintendenza, probabilmente i soldi verranno investiti anche in qualche altro progetto di valorizzazione, ma soprattutto su entrambi i fronti, sia quello avezzanese che capistrellano, rispettivamente ingresso e uscita dell’emissario sotterraneo. Il convegno è stato aperto con l’intervento della professoressa Pina Di Domenico, presidentessa ass.ne Amici dell’Emissario, che ha tenuto a ricordare come “gli amici dell’Emissario sono un’associazione di cittadini appassionati di storia impegnati nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale di Capistrello in particolare il sito dello sbocco dell emissario Claudio-Torlonia, uno dei punti più suggestivi della valle del Liri e testimonianza dell’ingegno umano. Lo scopo è quello di conservare il sito, già vincitore del concorso luoghi del cuore Fai, e di far si che possa essere un unicum con i cunicoli fucensi”. Sono seguiti i saluti del sindaco di Capistrello Francesco Ciciotti, di Iride Cosimati, di Maurizio Di Nicola e di Luca Dazio del Fai. Gli interventi sono stati del professor Ezio Burri, del prof. Franco Salvatori, del prof Angelo Ferrari, del prof Claudio Mocchegiani Carpano e del dott. Angelo Fracassi. @francescoproia