Tagliacozzo. Dal 2 al 18 agosto a Villa San Sebastiano si terranno cinque serate di proiezioni in piazza per un totale di 5 film e due lunghi a INGRESSO GRATUITO. Le date sono:
Martedì 2 agosto, Piazza Villa Nuova, Villa San Sebastiano (Tagliacozzo), ore 21:15
MEDITERRANEA di Jonas Carpignano
Venerdì 5 agosto
Piazza Canova, Villa San Sebastiano (Tagliacozzo)
SAMSARA DIARY di Ramchandra Pace , ore 21:15
prima del film verrà proiettato il corto Se avessi le parole di Giovanni Piperno
Martedì 9 agosto, Piazza Villa Nuova, Villa San Sebastiano (Tagliacozzo), ore 21:15
IF ONLY WERE THAT WARRIOR di Valerio Ciriaci
Giovedì 11 agosto
Piazza Villa Nuova, Villa San Sebastiano (Tagliacozzo)
FRANCOFONIA di Aleksandr Sokurov
Giovedì 18 agosto
Piazza Canova, Villa San Sebastiano (Tagliacozzo), Ore 21:15
OIDA di Antonietta De Lillo
prima del film verrà proiettato il corto Quasi eroi di Giovanni Piperno
Di fronte alle forme di violenza inaudita di cui ci giunge notizia ogni giorno, e con ben pochi strumenti tra le mani per difenderci dalla distorsione mediatica imperante, vale forse la pena voltarsi indietro a cercare di leggere dentro la storia degli individui, delle genti, dei territori, dall’Europa al Mediterraneo, dall’Africa al Medio Oriente, attraverso i secoli e i decenni che ci precedono, indizi che ci aiutino a tentare di ricostruire il passato che ha portato a questo.
Un passato quasi sempre legato al succedersi di politiche internazionali miopi e profittatrici, il prosperare di economie basate su violenze e sopraffazioni nei confronti dei più deboli.
Fenomeni migratori, colonialismo, imperialismo. Esiste un cinema che ha deciso di confrontarsi con questi temi cruciali, cercare di capirne le connessioni, per provare a trovare possibili soglie d’accesso a questo nostro tempo.
Attraverso film e autori, diversissimi tra loro, proveremo a intraprendere un viaggio attraverso il passato e il presente, la quotidianità e il mito, l’arte e il potere, l’amore e la morte, la paura e il coraggio, alla ricerca di sguardi diversi sulla realtà, da condividere.
Si comincia martedì 2 agosto, Piazza Villa Nuova, Villa San Sebastiano (Tagliacozzo), ore 21:15 con MEDITERRANEA del regista Jonas Carpignano.
Una storia di uomini e di immigrazione ispirata alle vicissitudini dell’interprete principale del film – l’intenso Koudous Seihon, immigrato in Italia dal Burkina Faso – e ai tragici fatti del 2010 di Rosarno, piccolo centro nella piana di Gioia Tauro, in Calabria, dove da anni gli immigrati che arrivano sono costretti a vivere in condizioni indicibili nelle tendopoli e a lavorare per una miseria nei suoi agrumeti. Ayiva, questo il nome di Koudous nella finzione cinematografica, fugge attraverso l’Algeria, la Libia, infine il Mar Mediterraneo, per raggiungere da clandestino l’Italia, dove spera di trovare un lavoro che gli consenta di aiutare sua figlia, lasciata in patria. Carpignano è interessato a raccontare i rapporti che nascono tra persone che arrivano nel nostro Paese – per sfuggire a situazioni insostenibili di povertà e privazione dei più elementari diritti, per sfuggire alla morte – con gli abitanti del luogo, in un contesto di convivenza spesso drammatico dove le difficoltà si acuiscono quando parte della popolazione locale aggredisce gli immigrati.
Accompagnato da un grande successo internazionale, dal progetto sviluppato nel laboratorio del Sundance Festival di New York al passaggio alla Sémaine de la Critique a Cannes, il film è stato presentato l’anno scorso nel Concorso Ufficiale e nell’ambito del Lux film Days al Medfilm Festival di Roma.
Venerdì 5 agosto, Piazza Canova, Villa San Sebastiano (Tagliacozzo), ore 21:15 SAMSARA DIARY di Ramchandra Pace
“l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme”
Il regno dei sentimenti, l’inferno quotidiano per eccellenza, reale o virtuale che sia, resta la famiglia e le sue imprevedibili alchimie.
Con SAMSARA DIARY arriviamo dritti alla storia delle storie, quella che lega un padre al figlio. Il film è un tuffo nell’immaginario personale del regista, dall’infanzia all’adolescenza, dove giungono nitidamente gli echi di momenti importanti della Storia del nostro paese, dalla fine degli anni ’70 in poi. Grazie a un’angolazione di osservazione davvero particolare, rivivono quegli anni di passaggio, in cui era forte il sentore della fine di un’epoca. L’idea di fuggire alla ricerca di uno stile di vita alternativo che rompesse gli schemi borghesi, e passasse anche attraverso forme di spiritualità diverse da quelle in cui si era nati, era incarnata dai tantissimi giovani che partivano per il lontano Oriente, a piedi, con autobus, treni, navi, attraverso paesi che oggi sarebbe impossibile attraversare, perché dilaniati dai conflitti. Vedendo le immagini dei filmati che compongono il film ci si rende conto di come il mondo sia cambiato, certo non in meglio.
Con gli occhi del regista che riscopre con noi la sua infanzia attraverso uno straordinario lavoro di found-footage sui materiali video girati dalla sua famiglia SAMSARA DIARY compie un viaggio dentro l’universo sgranato e vintage del video8 che non c’è più. Insieme all’autore, grazie alla sua scelta di autenticità, conosciamo la storia di un distacco intimo e universale e l’enigma della sua (im)possibile ricomposizione.
Martedì 9 agosto, Piazza Villa Nuova, Villa San Sebastiano (Tagliacozzo), ore 21:15 IF ONLY I WERE THAT WARRIOR di Valerio Ciriaci
Ci sembra importante, oggi più che mai, nell’ambito di quella che in questi anni è segnalata come una rinascita del cinema documentario – ridefinito, forse in maniera più precisa, per la complessità delle forme in cui si esprime, “cinema del reale” – presentare un film che riesce ad affrontare temi legati alle pagine più controverse del passato del nostro Paese grazie a un raffinato lavoro teso a far dialogare documenti, materiali fotografici d’archivio, quotidianità della vita e fenomeni solo apparentemente più grandi e incomprensibili, in realtà legati alla consapevolezza di ognuno di noi.
IF ONLY I WERE THAT WARRIOR di Valerio Ciriaci, grazie a una magistrale capacità di mescolare generi, stili, materiali diversi, costruisce una sorta di film-inchiesta attorno a un triste caso di cronaca locale che esplode mediaticamente attraverso i social media, ricollegando all’attualità e alla complessità dell’oggi i violenti, ingloriosi fatti risalenti al periodo del fascismo e delle guerre coloniali in Africa.
Giovedì 11 agosto, Piazza Villa Nuova, Villa San Sebastiano (Tagliacozzo), ore 21:15, FRANCOFONIA di Aleksandr Sokurov. Presentato in concorso alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2015, FRANCOFONIA intreccia storia e finzione per interrogarsi sul valore dell’arte e sulla responsabilità di ciascuno nei confronti della sua sopravvivenza. Sokurov spalanca al pubblico le porte del Louvre, svelando il dietro le quinte di un incontro che si svolse nel 1943 durante il quale due uomini, Jacques Jaujard, direttore del Museo del Louvre di Parigi dal 1940 e il gerarca nazista Conte Wolff-Metternich, responsabile dei beni artistici nella Francia occupata durante la Seconda Guerra Mondiale, decisero le sorti dell’arte e, in qualche modo, dell’umanità. FRANCOFONIA conferma l’interesse del regista de l’ARCA RUSSA a voler esplorare il rapporto tra arte e esseri umani, arte e potere, arte e libertà. Il grande museo parigino diventa un esempio vivo di civiltà ma anche testimonianza perpetua di una Storia fatta di sopraffazione e violenze. Un’ulteriore occasione di rivelare quanto l’arte ci parli di noi stessi.
Giovedì 18 agosto, Piazza Canova, Villa San Sebastiano (Tagliacozzo), ore 21:15 OGGI INSIEME DOMANI ANCHE, film partecipato ideato e curato da Antonietta De Lillo
L’amore è la risposta, cantava John Lennon. Questo sembra ricordarci OGGI INSIEME DOMANI ANCHE, film partecipato ideato e curato da Antonietta De Lillo. Cos’è un film partecipato? È un mosaico di sguardi, volti, storie raccolte da numerosi autori in giro per l’Italia ricondotti a un progetto cinematografico comune. OIDA, attraverso frammenti di materiali diversi – documentari, inchieste, animazione, immagini di attualità e di repertorio -, compone un ritratto dell’amore ai nostri tempi.
A quarant’anni dal referendum sul divorzio, il film indaga il sentimento d’amore e racconta i cambiamenti del nostro Paese: lo sfaldamento dell’idea di matrimonio e di famiglia tradizionale, la crisi umana ed economica, la disoccupazione, l’immigrazione e la difficoltà di confrontarsi con culture diverse dalla nostra, il cambiamento dei costumi sessuali, la rivoluzione bio-tecnologica.
OIDA ci mostra l’amore nella sua accezione più ampia, non solo come rapporto di coppia ma anche come amore filiale, solidarietà verso il prossimo, opportunità di imparare nuovamente a guardare al di là di noi stessi, dei nostri egoismi e delle nostre paure. E ci conferma che, in una società che sembra sempre più improntata su modelli di cinismo e individualismo, l’amore è ancora la più potente energia che ci muove e spesso il migliore antidoto alla nostra solitudine.
Due chicche
Venerdì 5 e Giovedì 18 agosto, prima dei film, verranno proiettati i due cortometraggi SE AVESSI LE PAROLE e QUASI EROI diretti da Giovanni Piperno insieme con i ragazzi del Tor Sapienza Film Lab, progetto di inclusione sociale teso a insegnare ai ragazzi del quartiere della periferia di Roma a usare gli strumenti del cinema, anche per raccontare se stessi.