Avezzano. Nella giornata del rifugiato la Marsica dà un segnale forte con la firma di un protocollo tra la diocesi dei Marsi e il Comune di Avezzano per coinvolgere, gratuitamente, 50 immigrati in attività di pubblica utilità. Saranno 50 i richiedenti protezione internazionale impegnati prima in attività di formazione, curate dalla diocesi, e poi in varie iniziative studiate dai dirigenti del settore sociale del Comune di Avezzano e dall’associazione Faced. “La nostra cultura è basata sulla prassi dell’accoglienza che la nostra terra ha sempre praticato”, ha commentato il vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro, “nella Marsica come realtà diocesana accogliamo delle persone nelle strutture, nella Caritas e negli spazi comuni. Non facciamo una questione di numeri ma di volti e di uomini proprio come ci ha ricordato ieri il Papa. Queste persone sono migranti che hanno storie, speranze e vite. Bisogna però inserirli in compiti di attività di volontariato. Una risposta che gli immigrati danno per dire grazie a questa terra per l’ospitalità che ricevono”. A breve l’iniziativa verrà realizzata anche a Collelongo dove vengono ospitati altri immigrati. “Quando si tratta di iniziative sociali il Comune di Avezzano è sempre in prima linea”, ha precisato il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, “oggi c’è un esodo dai paesi disagiati molto pesante e noi abbiamo l’obbligo morale di accogliere queste persone. Ci sono persone che delinquono ma non si può generalizzare. Stare qui e mettersi a disposizione della collettività è qualcosa che va al di sopra di tutto. Il Comune ci sarà per dare una mano a queste persone e fornirgli tutto ciò di cui necessitano. Ci sono tanti italiani che hanno bisogno, lo sappiamo, e per loro spingeremo e cercheremo in tutti i modi di trovare una soluzione bussando ovunque per trovare finanziamenti utili e aiutare queste persone disperate”. La diocesi si occuperà di istruire queste persone alle attività che dovranno compiere, mentre il Comune di Avezzano provvederà a pagare la polizza assicurativa e tutto ciò che gli servirà per lavorare. “Siamo contenti di partecipare a questo progetto”, ha precisato Marina Magrini dell’associazione Faced, “abbiamo sempre lavorato in questo settore cercando di sfruttare le energie che abbiamo. Andiamo avanti così”.