Sante Marie. Un centro sperimentale per monitorare e curare le piante di castagno attaccate dal cinipide galligeno. Questa la proposta che ieri mattina è emersa durante l’incontro organizzato nella sala consiliare del Comune di Sante Marie alla presenza di numerosi castanicoltori preoccupati per la prossima raccolta. La così detta “mosca cinese”, infatti, dopo quelli della Valle Roveo ha attaccato anche i castagneti di Sante Marie. La paura è che i parassiti possano attaccare lentamente tutte le piante e ridurre drasticamente la raccolta. Nell’incontro di ieri Ivo Poli, presidente associazione nazionale città del castagno, il vice Fulvio Iesi, Luigi Vezzalini coordinatore tecnico del progetto Bioinfocast e Chiara Ferracini ricercatrice, hanno parlato di questo fenomeno sempre crescente e delle ultime ricerche condotte in materia per poterlo bloccare. Marco Giovarruscio, presidente castanicoltori della Valle Roveto e Mauro Rai consigliere provinciale hanno portato la loro esperienza e si sono confrontati con i produttori locali. “Abbiamo già messo in bilancio 1.500euro per dei lanci di Torymus sinensis che verranno effettuati a partire da marzo”, ha spiegato il primo cittadino di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti, “l’incontro è stato molto utile e ha fatto chiarezza su alcuni aspetti del parassita ancora poco conosciuti. Abbiamo proposto di creare insieme alla Valle Roveto un centro sperimentale dove poter studiare e monitorare il fenomeno”. Durante l’assemblea gli esperti hanno consigliato ai castanicoltori di non tagliare le piante malate e di non bruciarle perché in questo modo non si risolve il problema e il cinipide, contrariamente a quanto si possa pensare, non muore.