Avezzano. Voluto da un gruppo di professionisti decisi a sfruttare il cinema quale stimolo per un dibattito costruttivo su tematiche legate ai rifiuti, al cambiamento climatico e allo sviluppo sostenibile. Uno sguardo al futuro: l’ambiente. L’evoluzione è confermata dal numero di eventi presenti alla nuova edizione e, soprattutto, da uno dei motivi di orgoglio del festival, il pubblico, triplicato nella sua ultima edizione.
Il tema che è stato individuato quest’anno per Cinema e Ambiente Avezzano è quello degli ESTREMI: siccità, incendi boschivi, nubifragi, inondazioni, crolli delle temperature, ma anche impatti su comunità, città, turismo e salute. Diversi i motivi per cui il cambiamento climatico incide sulla probabilità e sulla gravità degli eventi meteorologici estremi. Un clima che cambia porta a mutamenti nella frequenza, nell’intensità, nell’estensione spaziale, nella durata e nella frequenza degli eventi estremi, senza precedenti. Il Festival esplorerà le cause e le conseguenze di certi fenomeni cercando, attraverso le arti visive e gli approfondimenti nei talk, di sensibilizzare i presenti e di reperire soluzioni tangibili. Anche questa edizione di Cinema e Ambiente Avezzano si pregia di annoverare prodotti cinematografici provenienti da tutto il mondo. 4 sezioni, 35 opere in gara tra corti e lungometraggi e oltre 40 registi coinvolti: insomma, un appuntamento imperdibile. “Una nona edizione meglio elaborata, estesa peculiarmente ad un pubblico di giovani, in cui il concetto di sostenibilità viene ribadito a 360°”: così il regista Paolo Santamaria, “patron” del festival il quale ha aperto oggi, 30 maggio, in mattinata, la conferenza ad Avezzano, Sala Montessori; insieme con lui c’erano Marirosa Iannelli, Marco Merola (entrambi si occupano dei talk con grandi personalità del cinema), Emanuela Bruschi (addetto stampa). Le opere cinematografiche, quattro internazionali, sono state selezionate da Valentina Traini.