Scurcola. Chiuso il caso biolite. Il comune non riceverà risarcimenti ma solo la compensazione delle spese processuali. La Corte d’Appello dell’Aquila, con la sentenza numero 1988 del 29 11 2019, ha deciso sull’appello proposto dal Comune di Scurcola Marsicana, in relazione alla annosa vicenda contro la Biolite.
La Corte ha parzialmente accolto il ricorso nel senso di aver respinto nel merito le doglianze della difesa del Comune negando il diritto al risarcimento del danno come richiesto dal nostro ente, ma riformado la sentenza di primo grado, nella parte in cui condannava ingiustamente il comune di Scurcola alla refusione delle spese di lite nei confronti della Biolite e delle altre 15 società e enti convenuti nel giudizio, compensando le spese di giudizio di primo grado e condannando il comune unicamente al pagamento della metà delle spese di giudizio dell’appello (che complessivamente ammonterebbero a circa 100mila euro).
La pronuncia se da una parte purtroppo nega il risarcimento per danno ambientale in favore del Comune di Scurcola, dall’altra ha eliminato il debito del comune per le spese legali del giudizio di primo grado che complessivamente ammontavano a 1.168.000 euro e che unitamente alle passività accumulate negli anni passati a titolo di anticipazioni di cassa e per l’accertamento di residui passivi, hanno obbligato, per legge, l’amministrazione Morgante all’apertura del piano di riequilibrio finanziario, al fine di evitare di dover dichiarare il dissesto dell’ente.
“La sentenza tanto attesa dall’amministrazione e da tutta la cittadinanza”, commenta il sindaco Morgante, ” è un “dolceamaro”, perché se per un verso nega alla nostra collettività il risarcimento per un danno che noi tutti sappiamo di aver subito sulla nostra pelle, dall’altro ci libera da un gravoso peso economico che ha imbrigliato, sin dal suo insediamento, l’operato ed i progetti di questa amministrazione. A questo punto lavoreremo alacremente per valutare e mettere in campo ogni più opportuna iniziativa.