Tagliacozzo. Chiude la casa famiglia di Tagliacozzo tra l’indifferenza generale e le proteste dei cittadini inascoltati. I ragazzi disabili saranno fuori dalla struttura da domani e a nulla sono valse le iniziative delle scorse settimane che sembravano aver risolto il problema. Da tutta la Marsica c’erano state prese di posizione di sindaci, consiglieri regionali e provinciali del territorio, e tutti i componenti dell’adunanza dei sindaci della Marsica presieduta da Gianni Di Pangrazio che si erano riuniti proprio all’interno della casa famiglia trovare la soluzione che avrebbe portato alla salvezza dell’importante servizio. Era anche stato stilato un protocollo destinato alla Regione per chiedere nuovi fondi necessari a far sopravvivere la casa famiglia per disabili “Dopo di noi”. I genitori, gli operatori e i cittadini, all’interno della sala gremita della struttura, erano stati rassicurati e pensavano fosse fatta. Ci avevano creduto soprattutto i ragazzi, convinti oramai che il loro punto di riferimento, la casa famiglia di Tagliacozzo, fosse salva. Invece domani chiuderà a meno di un anno dall’apertura. L’intervento a sostegno della struttura era arrivato dai consiglieri regionali Gianluca Ranieri ed Emilio Iampieri e sul posto era arrivato anche il consigliere Maurizio Di Nicola. C’erano poi il consigliere provinciale Americo Montanaro, il commissario della comunità montana Gianluca De Angelis, gli altri sindaci e rappresentanti dei comuni di Avezzano, Tagliacozzo, Castellafiume, Cappadocia, Luco, Sante Marie, Lecce nei Marsi, Capistrello, Civitella Roveto, Trasacco, Scurcola Marsicana. Anche il coordinatore provinciale dell’Ncd, Massimo Verrecchia, aveva parlato di una risoluzione per la “Rete abruzzese del dopo di noi e l’autonomia residenziale grazie all’approvazione definitiva al Senato, con successiva entrata in vigore entro Pasqua”. Purtroppo ha avuto la meglio la mancanza di fondi da parte della Regione. I ragazzi dovranno tornare ognuno nella propria abitazione, e potranno andare al centro soltanto per alcune ore durante il giorno. Purtroppo, secondo gli operatori, i ragazzi erano molto legati a questo centro e questa violenta separazione sarà sicuramente molto traumatica per tutti loro e per le famiglie, spesso composte da genitori anziani o in difficoltà. La struttura è stata realizzata con una delibera regionale del 2002 e grazie a una legge del 2000 erano stati stanziati circa cinque milioni e mezzo di euro per costruire sei case-famiglia in tutta la Regione, tra cui quella marsicana. Adesso però questo luogo di speranza per il “Dopo di noi”, cioè che avrebbe dovuto accogliere ragazzi disabili rimasti senza genitori o con un futuro incerto, resterà solo un lontano e bellissimo ricordo. @pietroguida