L’alluce valgo rappresenta un disturbo funzionale dell’avampiede, caratterizzato dalla deviazione della prima articolazione metatarso-falange e dalla formazione di una protuberanza ossea evidente. Questa condizione, sempre più diffusa soprattutto tra le donne oltre i quarant’anni, non solo presenta un impatto estetico significativo, ma nel tempo tende ad accentuarsi, compromettendo la qualità della vita.
Quando il disagio e il dolore causati dall’alluce valgo diventano insostenibili, la chirurgia diventa inevitabile. In vista di questo, abbiamo intervistato il dottor Massimiliano Fini, chirurgo ortopedico specializzato in Ortopedia e Traumatologia, particolarmente focalizzato sulle più recenti tecniche di chirurgia mininvasiva del piede, per discutere delle soluzioni più efficaci per affrontare questo problema.
Quali sono le ultimissime frontiere nel trattamento dell’alluce valgo?
Negli ultimi anni, il progresso tecnologico e la ricerca scientifica hanno consentito di perfezionare tecniche sempre più a dimensione di paziente, il cui unico obiettivo è quello di ripristinare la funzionalità delle articolazioni compromesse, riducendo sensibilmente l’angolo di valgismo. Tra queste, spicca la tecnica mininvasiva anatomica, una metodica altamente all’avanguardia che riduce notevolmente i problemi della chirurgia tradizionale aperta. L’intervento è effettuato in anestesia loco-regionale e in regime di day hospital: la Ankle Block, ovvero il solo blocco periferico della caviglia, consente una gestione ottimane del dolore e un più rapido recupero del paziente: l’arto operato rimane, infatti, addormentato il tempo sufficiente a placare il dolore nell’immediato post-operatorio. Ovviamente, se il paziente lo desidera, può essere leggermente sedato in modo da non vivere con ansia il momento dell’intervento.
Nello specifico, quali sono i vantaggi di questa procedura chirurgica?
Il mancato uso di mezzi di sintesi metallici – come viti o cambrie – evita possibili intolleranze meccaniche o allergiche, riduce il rischio infettivo in tale sede, elimina la procedura di rimozione dei chiodi, il dolore post-operatorio ma soprattutto consente una ripresa immediata della deambulazione: il paziente può, infatti, camminare con apposita calzatura poche ore dopo l’intervento; il carico immediato riattiva la circolazione, accelerando in maniera drastica il recupero funzionale del piede. Generalmente questa chirurgia produce ottimi risultati, soprattutto in termini di complicanze postoperatorie e soddisfazione del paziente.
Alcune cause dell’alluce valgo
L’insorgenza dell’alluce valgo è legata a diverse cause. La deformazione può essere conseguenza diretta di:
- predisposizione genetica
- malformazioni congenite
- problemi di peso/postura
- lesioni a carico del piede
Per maggiori info: www.massimilianofini.it
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