Avezzano. Ci vogliono fino a 7 ore di sala operatoria per asportare il cancro della laringe, svuotare nei due lati i linfonodi del collo mentre, se si tratta di tumore alla ghiandola della parotide, occorre un bisturi di grande esperienza per non danneggiare il nervo ed evitare la paralisi permanente della faccia. L’ospedale di Avezzano, ormai da molti anni, è l’habitat naturale di operazioni complesse che riguardano (anche) parti anatomiche come viso e cavità orale che hanno forte impatto estetico e comportano delicati riflessi psicologici sul paziente. Si tratta di una chirurgia ad alto coefficiente di difficoltà che richiede al chirurgo di ‘smontare’ intere parti del collo; a questo tipo di chirurgia si affiancano altre attività in sala operatoria, altrettanto importanti perché riguardano patologie più diffuse e strutture delicate (orecchio, naso ecc.). Una mole di lavoro di 310 interventi l’anno che il reparto otorino esegue con successo da oltre 15 anni, successo documentato dalla mobilità attiva (utenti da fuori regione) che continua ad aumentare: dal 10,22% del 2013 al 13% dello scorso anno. Pazienti da Puglia e Campania (oltreché dal Lazio) che, per le operazioni più difficili, si spostano per diverse centinaia di chilometri, rinunciando a utilizzare strutture sanitarie che pure non mancano nella regioni di residenza. Peraltro, nel reparto dell’ospedale di Avezzano, diretto dal dr. Fulvio Carluccio, si adottano anche tecniche mininvasive, quanto mai importanti per ridurre l’impatto del bisturi. In particolare, per il cancro alla laringe, quando il tumore non è in fase avanzata, si ricorre al laser con cui si evita la tracheotomia e quindi l’apertura della trachea, risparmiando al paziente operazioni invasive. Sono invece 80 l’anno gli interventi chirurgici sulla tiroide, necessari per rimuovere gozzi o neoformazioni. “Ferma restando la necessità di sottoporsi a controlli periodici”, dichiara Carluccio, “ci sono campanelli d’allarme per alcune malattie come quelle della laringe: un abbassamento di voce per 15 giorni, per esempio, deve spingere a fare subito una visita di controllo. In generale, per malattie di competenza dell’otorino, è molto importante intervenire chirurgicamente prima possibile”. Oltre agli interventi di chirurgia complessa come quelli sulla laringe e sulla parotide, il reparto esegue numerosi interventi per patologie più diffuse su orecchio, naso e seni paranasali, assicurando quindi una copertura totale di tutte le malattie di competenza dell’otorino.
Gli ambulatori del reparto erogano ogni anno 5.000 prestazioni per esterni a cui vanno aggiunte altre 3.200 per interni (ricoverati). Alto il numero di consulenze: nei primi tre mesi dell’anno corrente ne sono state eseguite 1.322 di cui 820 interne. Tempi di attesa per le visite ridotti ai minimi termini: da 0 a 3 giorni.