Avezzano. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Avezzano, nelle prime ore di oggi 7 marzo 2014, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal gip del Tribunale di Avezzano ed a decreti di perquisizioni domiciliari nei confronti di 2 persone dimoranti in Avezzano, ritenuti responsabili dei reati di estorsione ed usura in concorso.
L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Avezzano, Paolo Andrea Taviano, su richiesta del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Avezzano, Guido Cocco, titolare del relativo procedimento penale.
Il provvedimento in argomento è l’epilogo delle indagini di polizia giudiziaria svolte dai militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di Avezzano ed ha preso avvio a seguito di una denuncia sporta da un commerciante del centro marsicano la scorsa estate.
La vittima, a causa di una momentaneo bisogno di liquidità, era caduto nella trappola ordita dal gruppo, rimanendo “strozzato” in una morsa di ricatti e minacce che in poco tempo lo avevano portato a chiudere il proprio negozio, fatto oggetto di quotidiane “visite” da parte degli estorsori.
Alla parte offesa del reato, a questo punto, non rimaneva altro che recarsi presso il comando dei Carabinieri di Avezzano dove veniva raccolta la denuncia e, conseguentemente, venivano avviate le indagini che consentivano l’identificazione e il deferimento dei responsabili della illecita condotta.
Il contesto delinquenziale trova radici nella comunità rom di Avezzano, da sempre dedita a questo tipo di reati, ma in questo caso a finire in manette oltre a M.O. trentanovenne noto pluripregiudicato interno alla predetta etnia, è stato anche il suo complice il pregiudicato P.A. sessantatreenne Avezzanese. Ad approfittare dello stato di bisogno del piccolo imprenditore era anche la moglie del rom, energica complice, per la quale, dovendo rispondere dello stesso reato, è stata applicata una misura cautelare non detentiva.