Avezzano. Ballerina, barista e parrucchiera. Questi sono solo alcuni dei mestieri a cui ambiscono i ragazzi dell’Aipd Marsica. E’ stato in occasione del progetto “Chi trova un lavoro trova un tesoro”, finalizzato ad avviare persone con sindrome di down nel mondo del lavoro, che i giovani membri dell’associazione hanno organizzato un incontro per confrontarsi con cittadini, istituzioni e figure professionali e presentare il percorso di educazione all’autonomia che stanno compiendo.
L’iniziativa ha avuto luogo ieri pomeriggio nella sede dell’Aipd di Avezzano. All’incontro erano presenti, oltre ai numerosi genitori e volontari, Gianluca De Angelis, commissario della Comunità Montana, l’assessore comunale Leonardo Casciere, il consigliere regionale Lorenzo Berardinetti e la dirigente del settore Sociale Maria Laura Ottavi, la quale ha collaborato all’elaborazione e stesura del Piano sociale regionale.
“Parliamo di ragazzi in gamba”, ha iniziato a raccontare la referente del corso Monica Di Giulio, “che hanno accettato una nuova sfida partecipando al corso di autonomia, con l’obiettivo di conquistare nuove competenze. In questi anni qualcosa è cambiato: prima le aspettative di vita erano inferiori mentre oggi le cure mediche, l’educazione e l’aiuto dei genitori permettono ai ragazzi di acquisire maggiore indipendenza”.
“Più si va avanti con l’età”, ha continuato Di Giulio, “più i ragazzi sentono la necessità di rispondere alle esigenze dei loro stessi coetanei: distaccarsi dai genitori, intraprendere nuove esperienze in città e riuscire a instaurare relazioni soddisfacenti. Questo percorso, naturalmente, include il rapporto con gli adulti. Molte volte questi ultimi si sostituiscono a loro. Il lavoro che stiamo facendo serve anche a capire qual è il giusto spazio da lasciare ai ragazzi perché possano diventare attori della loro vita”.
Sono 9 i componenti, di oltre 15 anni, che prendono parte al corso di autonomia una volta a settimana. Ad accompagnarli nel percorso ci sono tutor e volontari scout che li affiancano nelle loro conquiste. “Serenità, gioia, dolcezza: ognuno ha qualcosa da darci e di cui abbiamo estremamente bisogno. In questo tipo di società, infatti, in cui non ci parliamo e non ci guardiamo più in faccia, loro ci aiutano a riconquistare quello spazio di umanità che abbiamo oramai perduto”, ha concluso la referente del corso.
“Il progetto di autonomia”, ha continuato la presidente dell’Aipd Marsica, Monica Carducci, “è articolato in 3 anni. Il primo è già trascorso: i ragazzi hanno acquistato dimestichezza nel contare i soldi, leggere l’orologio, attraversare sulle strisce pedonali, andare a fare la spesa da soli. Tutte attività che si è soliti fare nel quotidiano”.
“Il secondo anno”, ha aggiunto, “abbiamo avuto la possibilità di strutturare questo progetto in collaborazione con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. L’iniziativa prevedeva anche una settimana di vacanza e un weekend in autonomia senza i genitori, e così abbiamo fatto”.
“I ragazzi devono vivere non solo di eventi ma devono sentirsi gratificati e svolgere quindi un lavoro che li soddisfi. E’ necessario, infatti, che si sentano alla pari degli altri. Il lavoro reca a noi dignità e ciò deve valere per tutti i ragazzi con sindrome di down. Loro, tra l’altro, sono dei grandissimi insegnanti di vita. Nonostante le varie difficoltà, ci trasmettono continuamente gioia”.
“Abbiamo promosso numerosi progetti”, ha dichiarato il consigliere regionale Berardinetti, “per portare i ragazzi con sindrome di down sempre più a contatto con il mondo della natura. Diverse sono state le giornate di attività che hanno avuto luogo all’interno di parchi e riserve. Questo tipo di rapporto con l’ambiente si è rivelato per loro decisamente stimolante e di grande aiuto”.
“Per me stare con loro equivale a riacquistare serenità. Il corso di autonomia che si sta svolgendo non fa crescere solo questi ragazzi ma fa crescere anche noi. Sono per me”, ha dichiarato l’assessore comunale Casciere, “un insegnamento costante. A giorni”, ha continuato, “verrà consegnato il primo orto urbano di 80 metri quadrati dei cinque che sono stati assegnati. Grazie all’approvazione di una delibera da me proposta, inoltre, sono in arrivo 12 mila e 500 euro dal Comune e 12 mila e 500 euro dalla comunità montana attraverso i quali sarà possibile regalare ai ragazzi ciò che loro ogni giorno offrono a noi”.