Pescina. Un Cezanne e un Monet realizzati da un bravo pittore stavano per essere venduti a prezzi esorbitanti a un gallerista romano, ma alla fine l’esperto ha scoperto tutto e ha fatto scattare la denuncia. I carabinieri di Roma hanno rintracciato e bloccato un marsicano con l’accusa di aver tentato di truffare la galleria d’arte al fine di vendere quelle opere false per dipinti di inestimabile valore. Il protagonista è anziano imprenditore di Pescina, conosciuto in paese per la sua passione per l’arte e per le opere pittoriche. Stavolta però quella passione poteva fruttargli un bel gruzzolo e invece lo ha messo soltanto nei guai visto che la vera qualità dei quadri è stata scoperta. L’operazione, che ha portato a un sopralluogo a casa dell’imprenditore pescinese e al sequestro di un centinaio di opere, tra cui dei Guttuso, falsi ovviamente, è stata eseguita dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Roma. L’accusa ipotizzata potrebbe essere quella di tentata truffa e riciclaggio di dipinti contraffatti. Le indagini, subito dopo il blitz in casa del marsicano, sarebbero dovute essere riservate visto che sono ancora in corso e si sta cercando di capire se nella vicenda sono coinvolte anche altre persone. La notizia però è trapelata creando grande stupore tra la popolazione. Le indagini svolte dai carabinieri di Roma hanno permesso di accertare che l’imprenditore stava vendendo i falsi d’autore spacciandoli per originali. Durante l’operazione sono stati recuperati tutti i dipinti contraffatti che erano attribuiti soprattutto a noti artisti contemporanei. Non è stato ancora possibile accertare se fossero accompagnati da falsi certificati di autenticità e neanche l’importo complessivo delle compravendita andata in fumo è stata ancora accertata. Saranno le indagini dei prossimi giorni a fare chiarezza su questi punti. Alle verifiche stanno lavorando anche i militari della caserma di Pescina, guidati dal maresciallo Rocco Alì. Determinante nella vicenda sarà la testimonianza dei responsabili della galleria romana che non hanno creduto all’autenticità delle opere. Potrebbe essere anche riscontrato il reato di vendita di prodotti in violazione delle norme che tutelano la proprietà e il diritto di autore.