San Benedetto dei Marsi. “Se hanno deciso che dobbiamo retrocedere, farebbero bene a comunicarcelo immediatamente. Almeno ne prendiamo atto ed è tutto più chiaro”. E’ un Beniamino Cerasani infuriato quello che si sfoga ai microfoni di Marsicalive. Il presidente della squadra di calcio di San Benedetto, società che milita nel girone A del campionato di Promozione abruzzese, non le manda a dire alla terne arbitrali, ree, a suo parere, di danneggiare il team con continui arbitraggi negativi. “Così non si può andare più avanti, sono stufo. Una società di calcio, anche se iscritta nel campionato di Promozione, costa moltissimo, e solo io sono al corrente dei sacrifici che ho fatto, che sto facendo e che continuerò a fare. Il calcio è la mia passione e la squadra del mio paese è per me un motivo di vanto e orgoglio. E lo è anche per il nostro splendido pubblico. Ma non siamo tutelati, non c’è rispetto nei nostri confronti e tutto questo ci sta danneggiando gravemente”.
Cerasani è da mesi che lamenta una serie di arbitraggi non all’altezza della situazione, per usare un eufemismo ma, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata in occasione della gara interna contro il Sant’Omero. Nel mirino del massimo dirigente marsicano l’arbitro Salone di Avezzano, colpevole di non aver concesso un rigore netto alla formazione marsicana nella partita terminata poi con il punteggio di 1-1. “E’ incomprensibile come non abbia potuto dare quel rigore. Perfino l’allenatore del Sant’Omero ha ammesso il fatto netto del suo giocatore. Stavolta abbiamo toccato il fondo. Non si può andare avanti così. Da dicembre chiedo chiarimenti e spiegazioni, senza aver mai ricevuto risposta. In compenso, però, le multe per le mie proteste, e per quelle della squadra, non tardano ad arrivare. In queste condizioni viene voglia di mollare tutto. Non vogliamo favoritismi ma solo ciò che ci spetta. Vogliamo parità di trattamento, quella che, fino ad ora, non c’è assolutamente stata”. Federico Falcone