San Benedetto dei Marsi. ll consigliere comunale Fabrizio Domenico Cerasa, con un secondo comunicato stampa, è intevenuto nuovamente sull’autonomia comunale del paese. Con dovizia di particolari, precisi riferimenti fattuali e puntuali tecnicismi normativi, Cerasa ha spiegato: “Dopo la pubblicazione all’inizio di agosto del manifesto relativo alla eventuale scomparsa della nostra autonomia comunale, ho constatato nella cittadinanza un grande timore che ciò possa avverarsi e ho ricevuto moltissime richieste di intraprendere, con i cittadini, tutte le iniziative volte a scongiurare la fine della nostra municipalità. Non comprendo il silenzio assordante del sindaco sull’argomento. Il sindaco, invece, dovrebbe essere il garante del nostro Comune tanto più che egli stesso è stato nominato il 10 ottobre 2014 membro del comitato direttivo regionale dell’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani). La legge numero 135 del 2012 stabilisce le dieci funzioni fondamentali dei Comuni che verranno considerate requisiti fondamentali per la fusione forzata dei municipi con meno di 5mila abitanti. Una delle più importanti è proprio quella dell’edilizia scolastica e dell’organizzazione e della gestione dei servizi scolastici. Il sindaco Quirino D’Orazio cosa fa? Sposta i nostri alunni e studenti dall’istituto di Gioia dei Marsi (dove la popolazione scolastica sambenedettese è determinante per salvaguardarne l’esistenza) all’istituto di Pescina, cioè in bocca al lupo (dove, tra l’altro, il numero dei nostri ragazzi non è determinante per l’esistenza dell’istituto). Naturalmente Pescina ringrazia per l’impensabile regalo. Infatti, con la nota vicenda del campus, Pescina progetta l’unione di tutte le popolazioni scolastiche dei paesi limitrofi sapendo che è uno dei presupposti fondamentali per la fusione obbligatoria dei Comuni, gettando così le basi per diventare capoluogo, retrocedendo San Benedetto e gli altri paesi a frazioni. Questa azione sconsiderata, di cui il sindaco nega anche gli evidenti effetti, non ci sorprende vista la nota vicenda del gassificatore (attestazione sull’Md3 del 6 giugno 2013), per citarne una clamorosa. Ribadisco che è necessaria l’unità di tutta la cittadinanza per scongiurare la cancellazione del nostro Comune. Ho organizzato una conferenza che si terrà nei locali dell’hotel Ragno, domenica 11 settembre alle ore 16.30, alla quale parteciperanno esperti in materie giuridiche, economiche e storiche, al fine di analizzare tutti gli aspetti dell’argomento. Da questa conferenza acquisiremo le conoscenze necessarie per formulare una proposta che salvaguardi l’autonomia e gli interessi di San Benedetto dei Marsi. Orgogliosi di essere sambenedettesi, consapevoli del nostro prestigioso passato ci impegnamo affinché il futuro della nostra comunità sia altrettanto autorevole. San Benedetto non deve essere retrocesso a frazione”. Con una espressione inneggiante il consigliere Cerasa ha voluto chiudere il suo appello monitorio: “Viva San Benedetto dei Marsi”.