Avezzano. Spazio alla politica, domani ad Avezzano, con la presentazione del libro dell’onorevole Pierferdinando Casini.
Sarà un dialogo di sicuro interesse per gli appassionati del tema ma anche capace di stimolare la curiosità dei più giovani, aperto a chi ha vissuto i partiti da protagonista, e a tutti coloro che amano retroscena e dettagli sull’attualità. Le epoche storiche, che sono sempre e comunque anche epoche politiche, si incontrano, si scontrano e si inseguono nella fatica letteraria firmata di Casini, onorevole italiano che ha conosciuto e vissuto sia la Prima che la Seconda Repubblica.
Il volume verrà presentato alle ore 17 e 30, ad Avezzano, nella Sala Antonio Picchi a Palazzo Torlonia. Modererà l’incontro con l’autore, il giornalista RAI, Antonio Monaco.
Da dirigente della Democrazia Cristiana a fondatore dell’Unione dei democratici cristiani e democratici di centro (UDC), Casini nel suo racconto, basato su fatti veri, retroscena sensibili e storie vissute in prima persona, ripercorre il cammino dell’Italia.
Aneddoti, ricordi e riflessioni, ma anche speranze e progetti per il futuro: per la prima volta, Casini sceglie di parlare attraverso lo strumento della penna e di una clessidra senza tempo, autobiografica. Assieme all’autore, analizzeranno i tempi moderni della politica, dal locale al globale, il sindaco padrone di casa, Giovanni Di Pangrazio, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, il senatore del Partito Democratico, Michele Finae l’on Lorenzo Cesa. Nel libro, ci sono i dettagli della sua Bologna, i sorrisi della famiglia, i consigli della DC e le parole del mondo cattolico.
Casini ha deciso, col suo racconto, di rivolgersi soprattutto alle nuove leve della politica italiana, i giovani appassionati di oggi. «Ci sono momenti – scrive l’autore – in cui tutto torna: i mille pezzi del puzzle vanno al loro posto e la visione si apre nitida davanti a noi. Come il sereno che arriva dopo un temporale. Il 29 gennaio del 2022, entrando nell’aula di Montecitorio per votare il bis di Sergio Mattarella e poi assistere alla sua proclamazione, ho ricevuto un applauso caldo e inaspettato. Quell’accoglienza calorosa è stata come il pezzo mancante di un puzzle che completa il quadro, regala l’immagine finale, la soddisfazione di aver compiuto il proprio dovere fino in fondo».