Avezzano. “E’ inaccettabile il comportamento del sindaco Di Pangrazio e dell’assessore Verdecchia sulla vicenda della società di smaltimento dei rifiuti tossici Sa.Ste, tentando di liquidare velocemente con un improvviso ricorso contro una decisione già presa e che potevano e dovevano evitare”. Questo il commento dei consiglieri comunali di Partecipazione popolare, Alberto Lamorgese, Vincenzo Gallese e Alessandro Barbonetti sul centro di stoccaggio che dovrebbe sorgere in città. “Ecco perché ancor più grave è l’atteggiamento del sindaco”, hanno continuato, “che, invece di intervenire sull’autorizzazione di un impianto di rifiuti tossici ed infetti nel Fucino che produrrà un impatto devastante sia sulla salute di tutta la comunità Marsicana sia sulle tante aziende che operano nel Fucino, tenta di deviare l’attenzione da tale gravissima mancanza comunicando alla stampa per l’ennesima volta la ristrutturazione delle scuole, avviata due anni fa, già finanziata dall’amministrazione Floris e continuamente annunciata da Di Pangrazio. Mentre la replica dell’assessore Verdecchia, sempre attento e sensibile all’ambiente, risulta debole e soprattutto fuori tema. Infatti, la Regione Abruzzo ha sbugiardato Verdecchia che il 21 aprile scorso aveva negato il coinvolgimento del Comune di Avezzano da parte della Regione, rendendo note ben due convocazioni inoltrate nel 2013 e nel 2015 al Sindaco Di Avezzano per le Conferenze dei Servizi con le quali è stato poi approvato l’impianto di rifiuti pericolosi. Ovviamente Conferenze ignorate e disertate dal sindaco Di Pangrazio. Dopo la figuraccia e la palese bugia, assessore e sindaco corrono maldestramente ai ripari tirando fuori un ricorso sull’autorizzazione rilasciata alla società Sa.Ste. Riteniamo che tale tardivo ricorso non cancella la menzogna raccontata alla cittadinanza dall’assessore e per tale gravissima ragione ci uniamo alla legittima richiesta di dimissioni dal suo incarico di amministratore pubblico. Altrettanto, se non più grave, è il colpevole silenzio di un sindaco davanti alla bugia di un assessore. Come mai non è intervenuto per confermare di aver ricevuto le convocazioni e gli atti sull’iter di autorizzazione, impedendo che un proprio collaboratore mentisse alla cittadinanza? E com’è possibile che il sindaco del Capoluogo Marsicano non sia intervenuto immediatamente e con forza per bloccare l’autorizzazione di un impianto di rifiuti infetti nella piana del Fucino, lasciando passivamente che la Regione, con il parere favorevole del Presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio fratello del Sindaco, decidesse ancora una volta le sorti del territorio Marsicano? Ancora una volta il sindaco Di Pangrazio decide di non decidere, non si impone, lasciando che Avezzano venga di nuovo considerata dalla Regione come l’ultima ruota del carro su cui scaricare ogni genere di magagna. Continua a sottrarsi dalle proprie responsabilità evitando di intervenire su questioni serie, aspettando che anche su quest’ultima, gravissima questione SA.STE. Si spengano i riflettori e i cittadini dimentichino”. Sulla vicenda è tornato anche il Movimento 5 Stelle. “Il fatto che l’Assessore Verdecchia abbia reagito in maniera così scomposta, ci conferma ancora una volta quanto l’Amministrazione si trovi in forte disagio”. E’ quanto si legge nella nota ufficiale divulgata dal M5S Avezzano, in risposta alle affermazioni dell’Assessore sulla vicenda dell’impianto di trattamento di rifiuti speciali e pericolosi autorizzato ad Avezzano. “Gli attacchi personali e le accuse infondate sono provocazioni che si commentano da sole. Nel merito, però – sottolinea Giorgio Fedele – nessuno della maggioranza ha smentito le accuse che abbiamo sollevato e che, è bene ricordarlo, la Regione Abruzzo ha interamente confermato”. Il riferimento è alla documentazione prodotta per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) a favore della SA.STE., nella quale sono molteplici i riferimenti al Comune di Avezzano, in quanto Ente la cui partecipazione al procedimento è necessaria e prevista dalla legge. Pertanto, alla luce di quanto emerso dai fascicoli della Regione Abruzzo, risultano smentite le affermazione dell’Assessore Verdecchia circa il mancato intervento dell’Amministrazione Comunale perché non competente in materia di AIA, argomentazioni usate dallo stesso Assessore per respingere le accuse mosse dal M5S. “Non possiamo credere che Verdecchia conosca così poco le procedure disciplinate dal Codice dell’ambiente, al punto da confondere la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) con la procedura di AIA. Crediamo invece, come già sostenuto, che sia solo un modo per creare confusione dietro la quale nascondere le omissioni del Comune. Come ribadisce la Regione Abruzzo – prosegue Fedele – l’autorizzazione necessaria deve essere rilasciata attraverso il meccanismo della Conferenza di Servizi, alla quale sono invitate a partecipare le Amministrazioni indicate dalla legge. In questo contesto, tralasciando la disciplina che regola lo svolgimento della Conferenza (legge n. 241/1990), la quale già prevede la possibilità che il Comune intervenga, trova applicazione l’art. 29-quater del Codice dell’ambiente (D.lgs. n. 152/2006). Tale articolo prescrive infatti il coinvolgimento dell’Amministrazione locale sul cui territorio sorge l’impianto da autorizzare, ovvero il Comune di Avezzano. A questo poi, bisogna aggiungere quanto disposto dal “Testo Unico delle Leggi Sanitarie”, normativa anch’essa espressamente richiamata in sede di procedura AIA e che attribuisce al Sindaco il ruolo di Autorità Sanitaria, prevedendone la partecipazione a tutela della salute pubblica. Pertanto – conclude Fedele – risulta evidente che il Comune aveva, non solo il diritto, ma anche l’obbligo di intervenire e che l’Assessore Verdecchia volutamente stia facendo confusione per evitare di dover spiegare le omissioni dell’Amministrazione Di Pangrazio”. Il M5S Avezzano ribadisce la necessità che l’Assessore alla luce del comportamento assunto rimetta le proprie dimissioni. In alternativa, si legge nella nota stampa, è invitato a fornire pubblicamente gli atti ufficiali che smentiscono le affermazioni della Regione Abruzzo secondo la quale, in oltre sette anni di iter istruttorio, il Comune non ha mostrato alcuna intenzione di partecipare. “Risulta poi assordante – chiosa Fedele – il silenzio dietro il quale continua a nascondersi il Sindaco Di Pangrazio, evidentemente non interessato a tutelare la salute dei cittadini di Avezzano e il loro diritto a conoscere la verità sulla gestione della res publica”.