Carsoli. Il futuro del centro di eccellenza di Carsoli in progettazione, sviluppo e produzione di trattamenti superficiali di lenti (trattamenti ottici) per applicazioni militari, aerospaziali e civili, i cui campi vanno dall’osservazione della Terra e dell’universo all’aeronautica civile e militare, è sempre più incerto, per questo nei giorni scorsi l’Ugl ha chiesto un tavolo urgente al ministero per lo sviluppo economico per affrontare la questione del futuro del gruppo Leonardo e cercare di arginare la soppressione dei cinque centri.
Già da mesi si parla di una riorganizzazione di tutto il gruppo e della chiusura di stabilimenti in Italia, tra i quali quello di Carsoli dove lavorano dodici ricercatori e tecnici specializzati che verrebbero accorpati a un altro sito.
“Da quasi tre mesi, la direzione amministrativa del gruppo Leonardo ha annunciato la volontà di chiudere cinque siti della divisione elettronica, accorpandoli in altri, per la maggior parte situati nel centro e sud Italia, scelta che non ha avuto riscontro positivo tra i lavoratori e dall’Ugl metalmeccanici, che ha organizzato numerose azioni di sciopero a cui i lavoratori hanno dato una grande partecipazione. Chiediamo un tavolo tecnico urgente al Mise, che preveda la partecipazione del ministero dell’Economia e delle Finanze e di tutte le istituzioni dei vari territori interessati”, hanno spiegato Antonio Spera, segretario nazionale Ugl Metalmeccanici, e Adelmo Barbarossa, segretario confederale Ugl, “in un momento di crisi, come quello attuale, non si possono chiudere importanti realtà industriali della difesa che producono utili e, allo stesso tempo, rappresentano nei territori interessati anche un presidio di legalità contro organizzazioni malavitose, che non aspettano altro per allungare ancor più le loro mani su tali territori”. I rappresentanti dell’organizzazione sindacale hanno chiesto un incontro al ministero per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti “per trovare una soluzione che non passi attraverso chiusure e riorganizzazioni, le quali, quand’anche non avessero ricadute occupazionali sui dipendenti diretti della divisione elettronica, avranno ripercussioni certe sulle loro vite e sui livelli occupazionali delle ditte dell’indotto servizi”.