Avezzano. Basterebbe un’isola “Isola differenziata”, questo il suggerimento di un cittadino che ha scritto una lunga lettere al Centro Giuridico del cittadino.
“Tutte le mattine un operatore ecologico passa a cambiare buste dei cestini e a raccogliere quanto viene lasciato a terra e se l’operatore non passa il passo verso il degrado è brevissimo”.
“Sono un cittadino di Avezzano, mi fa molto piacere vedere, finalmente, un manifesto che richiama tutti alla civiltà riguardo l’uso dei cestini stradali.
Visto che mi date la possibilità di contattarvi, esprimo il mio pensiero a cui aggiungo qualche modesto suggerimento a riguardo, e laddove possa sembrare polemico mi scuso anticipatamente, trattasi in realtà solamente di un diverso punto di vista. Vorrei così, suggerire primo tra tutti, di posizionare questi manifesti ( per quanto possibile e con una azione massiccia ed incisiva) incollati sui cestini stessi o a fianco di essi, e laddove non ci fosse un muro o simile, anche su supporto mobile che poi possa essere ritirato, accompagnato nello stesso tempo da una opportuna vigilanza intelligente, volta non alla punizione per i trasgressori, ma alla educazione.
Molto probabilmente in questo modo, il vostro invito, giungerebbe ai giusti destinatari, in particolare a quei cittadini regolari che contravvenendo all’uso dei cestini, sono il peggiore esempio verso persone e famiglie che per vari motivi sono sprovvisti dei mastelli personali e di conseguenza non ne hanno neanche l’educazione a riguardo. A mio avviso, riferendomi a queste ultime persone (anche se non censite), si farebbe prima a fornirle di kit per la differenziata che dissuaderli (semmai avessero letto il manifesto) dal buttare nei cestini stradali.
Come accade ad es. per la circolazione stradale dei veicoli, dove il richiamo a rispettare un senso unico o un divieto di accesso o di sosta è permanente ed avviene attraverso un segnale fisso posato nel posto interessato, mentre, sempre seguendo l’esempio stradale, laddove è consentita la sosta, la strada è munita degli spazi per il parcheggio, appositamente delimitati con le strisce. Divieto e consenso, Segnaletica/Vigilanza e Mastelli, hanno lo stesso scopo, la prima coppia per l’educazione stradale, la seconda applicata all’educazione ecologica, perché no? Aggiungo ancora che ormai è sperimentato che, più cestini ci sono nelle strade e meno si educa la popolazione in questo senso.
Nella Piazza Tommaso da Celano, ad esempio, dove io abito, ci sono ben 4 contenitori di cemento ed un cestino metallico verde, il cui uso è inequivocabilmente per piccole cose, e questa dotazione poteva essere valida quando l’immondizia veniva conferita negli enormi contenitori di quartiere, difatti questi cestini erano piuttosto sempre vuoti. Oggigiorno, quel tipo di conferimento, è sostituito dalla raccolta porta a porta e questi cestini, sono ormai il secchio dell’immondizia domestica, ingombranti compresi, di poche persone della zona (alcune non censite), e comunque sempre le stesse. A mio parere dovrebbero essere rimossi e sostituiti da cestini c.d. “Isola differenziata” per un massimo di due unità, più che sufficienti per tutta la piazza.
Chi parla assiste quotidianamente ad un teatrino con lo stesso copione e gli stessi attori: al mattino passa l’operatore ecologico (Tekneko), svuota i cestini e raccoglie le buste che ovviamente hanno lasciato lì per terra con tutto ciò che ne consegue (i cestini hanno capienza limitata), dopo poco ognuno dei “soliti”, esce da casa e deposita la propria immondizia sul cestino appena svuotato (sul, non nel…), appresso farà lo stesso un altro dei “soliti” e tutto andrà avanti così, finchè il giorno dopo o dopo qualche giorno, dipende, ripassa l’operatore e lo spettacolo ricomincia, ed a quanto pare non interessa quanto questo costi sia socialmente che economicamente. A molti questa Piazza potrà sembrare abbastanza in ordine, in effetti lo è grazie a pochi cittadini, amanti del pulito che vi abitano, i quali di volta in volta richiamano gli operatori a pulire appunto, ma è un equilibrio precario, il passo verso il degrado è brevissimo, aiutato tra l’altro anche da un micro spaccio sicuramente noto a tutti ma a cui nessuno fa niente, ma questo è uno dei tanti argomenti di cui se ne può parlare, in questa sede voglio segnalare solamente il problema della immondizia, che anche a “passi di bimbo” mi auguro possa risolversi a dispetto della inciviltà, in questa piazza così come in altri luoghi della nostra città. Sono convinto che i vostri manifesti possano aiutare se oltre che posizionati sopra o vicino ai cestini, ci si affianchi un impegno reale, materiale, fatto anche di strategie in loco, tale che si possa vedere azione ed effetto immediati”.