L’Aquila. E’ stata discussa questa mattina, in Consiglio regionale, l’interpellanza presentata dal consigliere in merito alla realizzazione di un impianto a biomasse nel territorio della Marsica: Giuseppe Di Pangrazio. “Sono molti i punti di perplessità – afferma Di Pangrazio – sulla costruzione di questo impianto. Esso infatti verrebbe a collocarsi all’interno della piana del fucino, votata storicamente alla coltivazione agricola intensiva, settore che rappresenta il fulcro dell’intera economia del territorio. Non è un caso che a questo progetto si siano espressi con parere contrario le organizzazioni sindacali di categoria come la Confagricoltura, Coldiretti e CIA della provincia dell’Aquila. Non bisogna poi dimenticare – continua il consigliere – che l’accordo, siglato nel 2007 presso il ministero delle politiche agricole e forestali tra Regione Abruzzo, Provincia dell’Aquila, Comune di Celano e Società Eridania e Powercrop, prevede la realizzazione di un impianto di enormi dimensioni, che dovrebbe essere alimentato annualmente da 270 mila tonnellate di biomasse lignocellulosiche. Come rilevato dal Corpo Forestale dello Stato, vi sono forti perplessità sulla possibilità di reperire tali quantità di combustibile.
C’è una profonda idiosincrasia, quindi, tra le necessità del territorio e la realizzazione di un impianto di questo tipo. Oltre al danno economico, vi sarebbe infatti un’inevitabile impatto di tipo ambientale che avrebbe ricadute sulla salute dei cittadini. Le stesse amministrazioni comunali coinvolte, Avezzano e Luco dei Marsi, si sono già espresse con parere contrario”.
Sull’argomento l’assessore Di Dalmazio si è espresso comunicando che ad oggi la domanda di autorizzazione è in corso di preavviso di rigetto, a causa di una mancanza di requisiti da parte della società in questione.
“Ho chiesto all’Assessore Di Dalmazio di comunicare in tempo reale ai sindaci di Avezzano e Luco dei Marsi tutti gli aggiornamenti relativi allo sviluppo della vicenda. Credo sia giunto il momento – conclude Di Pangrazio – di integrare il Piano Energetico Regionale attraverso la redazione di un approfondita valutazione circa le possibilità energetiche dei territori. Uno sviluppo sostenibile è possibile infatti individuando quali zone e quali tipi di impianti devono essere istallati, rispettando le peculiarità, le risorse dei territori interessati e soprattutto salvaguardando la salute dei cittadini”.