San Benedetto dei Marsi. Wwf Marsica e Comitato Salute Ambiente e Territorio di San Bendetto dei Marsi diffidano il medesimo Comune ad emettere immediatamente provvedimento di diffida e di divieto di intraprendere qualsiasi attività di realizzazione della centrale a biomasse nei confronti della P.F.R.P. S.r.l. Il 5 aprile 2012 la società P.F.R.P. S.r.l. di Pomigliano (NA) ha avviato la Procedura di Abilitazione Semplificata per la realizzazione di un impianto a biomasse nel comune di San Benedetto dei Marsi. Si tratta di un impianto a combustione interna noto come Gassificatore pirolitico che dovrebbe produrre energia elettrica da sansa e vinaccia. “Ma la notizia della realizzazione della centrale arriva solo ora all’attenzione dei cittadini di San Benedetto dei Marsi – dichiara Sefora Inzaghi, portavoce del WWF Marsica – i quali preoccupati hanno deciso di istituire il mese scorso un Comitato chiedendo anche il sostegno della associazione ambientalista WWF Marsica, mediante la presenza di Giuseppe Walter Delle Coste. Dopo aver fatto richiesta formale di accesso agli atti e aver analizzato la documentazione si è arrivati ad una conclusione: il procedimento deve fermarsi perché risulta fortemente viziato. Non solo l’impianto è totalmente in contrasto con le politiche europee di efficienza energetica ed insostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico, ma l’intero procedimento autorizzativo presenta delle criticità tali che non si può pensare di poterlo concludere a favore dell’azienda”. Di fatto la società non ha dimostrato né documentato la disponibilità del terreno, violando così l’art. 2 d.lgs. 28/2011, e tale disponibilità non risulta sussistere in alcun modo; inoltre non è stato consentito alla ASL di esprimere, durante la seduta della Conferenza di Servizi del 4.12.2012 il proprio parere, dato che la stessa era assente giustificata: la ASL aveva comunicato in data 30.11.2012 la propria impossibilità di presenziare alla conferenza del 4.12.2012: quindi bisognava in ogni caso rinviare per acquisire il parere della stessa in conferenza dei servizi, tanto più che con nota del 4.12.2012 la ASL aveva espresso formalmente il proprio dissenso dal punto di vista igienico sanitario alla realizzazione dell’impianto. Da questo punto di vista la Conferenza dei servizi del 4.12.2012 è illegittima perché non avrebbe potuto concludere nel senso dell’assenza ingiustificata della ASL ma avrebbe dovuto rinviare per consentire presenza e rituale incameramento del parere contrario della ASL quantomeno già preannunciato. Sussistono inoltre ulteriori gravi vizi nella procedura, in particolare riferiti all’autorizzazione alle emissioni in atmosfera, alla violazione del Piano della Qualità dell’Aria, alla mancata considerazione del cosiddetto effetto cumulo, alla mancata instaurazione di una nuova seduta della Conferenza dopo le modifiche alla Relazione Tecnica depositata nel mese di maggio 2013 da P.F.R.P. S.r.l. Nonostante tutto il 5 dicembre 2013 la Giunta Comunale di San Benedetto con delibera n83 ha approvato uno schema di convenzione tra Comune e P.F.R.P. S.r.l. sulla base del presupposto erroneo che il procedimento di P.A.S. si fosse concluso con la maturazione del titolo autorizzativo. Infine arriviamo al 1 febbraio 2014, quando la regione invia una nota in cui diffida l’amministrazione provinciale a rettificare i provvedimenti autorizzati per l’adozione dell’impianto precedentemente concessi. Praticamente viene confermato quanto il Comitato Salute Ambiente e Territorio e WWF Marsica sostenevano da giorni, ovvero che l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera va contro quanto stabilito nella misura MD3 del piano regionale della qualità dell’aria. “Per le motivazioni sopra esposte – conclude la dott.ssa Sefora Inzaghi portavoce del WWF Marsica – riteniamo insufficiente e non condivisibile la posizione del Comune di San Benedetto dei Marsi illustrata nella seduta di Consiglio Comunale del 1 febbraio 2014: infatti il comune ha dichiarato che prima di decidere se bloccare o meno la realizzazione della centrale intende aspettare la risposta della Provincia alla diffida della Regione. Ma la diffida della Regione non è l’unico motivo per bloccare la centrale. L’iter autorizzativo è illegittimo e incompleto anche per altri motivi esposti nella nostra diffida. Per cui il Comune è tenuto a bloccare immediatamente e autonomamente la realizzazione della centrale a tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Se ciò non dovesse accadere valuteremo tutte le iniziative, da intraprendere anche in sede giudiziaria”.