Tagliacozzo. “Notizie di stampa ci informano che il Consiglio di Stato francese ha dichiarato la illegittimità della restrizione della partecipazione alle messe, sulla base di una chiara affermazione di principio che riconosce che le attività esercitate nelle chiese, non sono della stessa natura di altre libertà e di altri locali e che sono libertà fondamentali.” così iniziano la loro lettera aperta l’avvocato Giovanni Marcangeli e Rita Tabacco.
“In vista delle decisioni che il governo e la CEI andranno ad assumere nei prossimi giorni per la celebrazione della festività del Natale, ci permettiamo di rinnovare l’appello che già in primavera ponemmo all’attenzione delle autorità civili ed ecclesiastiche sulla urgenza di riaprire le chiese, di consentire il 24 dicembre il diritto di professare liberamente la fede cattolica nel rispetto del dettato costituzionale nella ricorrenza più importante dell’anno, secondo le antiche tradizioni e liturgie. Comprendiamo che la difesa della salute è in questo momento al primo posto e che si debbano consentire, sia pure con importanti cautele le attività economiche, ma qui è in ballo la libertà fondamentale garantita dalla Costituzione, dell’esercizio della professione religiosa nel momento più significativo dell’intero anno liturgico. Assolutamente inaccettabile è l’indirizzo dato dall’Europa che calpesta le radici cristiane di tutti gli Stati membri.” continua la lettera.
“In questo periodo di lutti, malattie, contagi e difficoltà economiche che ci affliggono, questa situazione così tragica e pesante ha ingenerato in molti di noi lo sconforto e in qualche caso la depressione. Non consentirci di vivere nella preghiera e nel rito la nascita di Cristo così come da 2000 anni, significherebbe aggravare ulteriormente questi stati d’animo già pesanti e causare un vulnus nell’esercizio della libertà di professare la fede. Ed allora il nostro appello è quello di consentire la celebrazione della messa natalizia dalle 23.00 del 24 dicembre, nel rispetto delle presenze nelle chiese e delle misure di distanziamento personale e con il divieto di assembramenti prima e dopo la celebrazione liturgica.” conclude la lettera di Marcagneli e Tabacco.