Avezzano. Celebrazione eucaristica con gli operatori in pensione della Casa circondariale di Avezzano: “servizio silenzioso e non facile”.
Venerdì 31 ottobre ad Avezzano, il vescovo Giovanni ha presieduto, presso la Chiesa di San Giovanni, la Celebrazione Eucaristica alla quale hanno partecipato tutti gli operatori in pensione della Casa circondariale di Avezzano: agenti della Polizia Penitenziaria, amministratori, medici, educatori, volontari.
“Questa sera, in modo particolare, desidero rivolgere un pensiero di profonda gratitudine a voi, operatori in pensione della Casa Circondariale di Avezzano, che avete dedicato anni di servizio, spesso silenzioso e non facile, a una realtà complessa e delicata come quella del carcere. Il vostro lavoro non è stato soltanto un compito amministrativo o di custodia, ma una presenza umana che, nel rispetto delle leggi e della sicurezza, ha saputo — ne sono certo — mantenere viva la dignità delle persone affidate alle vostre cure”. Ha detto il vescovo dei Marsi, Sua eccellenza Giovanni Massaro.
“Il carcere è un luogo dove si misura la capacità di una società di non rinunciare alla misericordia traducendola in gesti concreti verso chi vive la detenzione.
Cari fratelli e sorelle, la misericordia non è debolezza, ma forza del cuore che sa vedere oltre l’errore e riconoscere la persona. È lo sguardo di Dio su ciascuno di noi: un Dio che non ci identifica con i nostri sbagli, ma che ci chiama per nome e ci apre sempre una via di ritorno. Ecco perché, in questo tempo giubilare, siamo invitati in modo particolare a rinnovare il nostro sguardo: a non fermarci al giudizio facile, ma a scegliere la via della comprensione, dell’ascolto, del perdono.
Carissimi, mentre rendiamo grazie a Dio per la vostra vita e per il vostro servizio, preghiamo perché la Chiesa, in questo Anno Santo, sappia essere davvero segno di misericordia e di speranza per tutti, soprattutto per quanti vivono situazioni di prigionia, di smarrimento o di esclusione e voi possiate continuare ad infondere speranza nonché essere sempre più uomini e donne di misericordia”.








