“A più di un anno dalla chiusura delle gole di Celano ancora nulla è stato fatto per la messa in sicurezza e la riapertura della traversata e la cosa che più ci preoccupa è che nessuno si interessa di questo problema, Parco Sirente-Velino, Provincia e Regione compresi”. Così Ermanno Natalini (PD) torna sulla ancora irrisolta riapertura della traversata delle gole che da Celano portano ad Ovindoli. La chiusura si era resa necessaria nel Febbraio 2010 dopo che erano state individuate due spaccature di spuntoni di roccia ed un movimento della massa rocciosa. “Nel mese di Giugno 2010” continua “avevamo assistito da parte della giunta comunale di Celano ad una serie di convocazioni di conferenze di servizio ed agli immancabili annunci che in tempi brevi ci sarebbe stata una soluzione. Da allora nulla è stato fatto e non si hanno più notizie. Non esiste ne un progetto ne un piano di interventi per la messa in sicurezza. Si pensi addirittura che non sono state adottate neanche le più semplici misure per monitorare il reale movimento della massa franosa; atteggiamento sintomatico di chi ha uno scarso interessamento per una fattiva risoluzione del problema. È tanto superfluo ma quanto utile ricordare a chi ha il compito di guidare la nostra Città e le amministrazioni degli altri Comuni (Aielli ed Ovindoli ndr), i cui territori ricadono nel percorso interessato dalla frana, che siamo ormai di nuovo nella stagione in cui le gole sono meta di numerosi appassionati, non solo italiani, della montagna. Il perdurare di questa chiusura ridurrebbe di molto l’interesse dei turisti per le nostre bellezze paesaggistiche con la conseguente ricaduta sul tessuto economico del territorio messo già a dura prova dalla profonda crisi. Altri rinvii e ritardi non sono più tollerabili” conclude Natalini “lo sviluppo, il rilancio dell’economia e del territorio non si fanno con le chiacchiere o con la sottoscrizione di protocolli d’intesa e sterili piani strategici ma con atti concreti. È ora che tutti gli Enti e le Amministrazioni, a vario titolo coinvolti, si adoperino energicamente e con tutti i mezzi a loro disposizione, per la messa in sicurezza del canyon e indichino una data certa per la riapertura della traversata oltre ad un rilancio dell’attività turistica e promozionale delle gole”.