Celano. “Adesso paghi tu!”. E’ questo il messaggio intimidatorio lasciato a casa del consigliere comunale Angela Taccone. L’esponente della maggioranza nei giorni scorsi era stata al centro del dibattito politico a causa della sua assenza in consiglio comunale. La sua assenza, che aveva spiegato essere dovuta a motivi personali, aveva fatto mancare il numero legale nella seduta in prima convocazione e saltare la surroga dei consiglieri Filippo Piccone e Barbara Marianetti, dimessisi a seguito dell’inchiesta giudiziaria che ha portato all’arresto del sindaco Settimio Santilli, attualmente sottoposto al divieto di dimora a Celano, e del vice Filippo Piccone, anche lui con lo stesso provvedimento in atto.
La frase, “Adesso paghi tu!”, era scritta su un fogliettino anonimo accartocciato, probabilmente per essere lanciato, e trovato dalla Taccone al suo rientro in casa il giorno di Pasqua, all’interno del giardino di casa, davanti al cancello della sua proprietà che si trova alla periferia del la città, in zona di campagna. Alla fine del messaggio, scritto con un pennarello nero, ci sono due segni di colore rosso e verde, come a richiamare la bandiera dell’Italia.
“Non voglio saltare a conclusioni affrettate”, il commento del consigliere Taccone, “spero che si sia trattato di un episodio isolato non legato a questioni serie o a vicende politiche”. La Taccone si augura quindi che sia stato semplicemente uno scherzo di cattivo gusto o una bravata.
“Ho cercato di tenere riservata questa vicenda”, ha spiegato la Taccone, “perché sarò più allarmata se la cosa dovesse ripetersi e se dovesse verificarsi un altro gesto dello stesso tipo o qualche altro elemento che confermi l’azione intimidatoria. Questo per capire se si tratti di uno scherzo oppure se sia qualcosa di collegato alla politica. Sono tante le ipotesi nella mia mente. Voglio però escludere che questo fatto possa essere accaduto per la mia assenza in Comune all’ultimo consiglio”.
“Non attribuisco l’accaduto a una questione politica”, ha concluso il consigliere, “perché sarebbe veramente il colmo. Non si può fare un’assenza in consiglio per motivi personali e subire conseguenze di questo tipo. Mi sento di escludere questa ipotesi”.