Celano. Dopo tredici anni di procedimento, si chiude con un colpo di scena la vicenda giudiziaria sui fondi comunali destinati alla squadra di calcio di Celano. La Sezione terza giurisdizionale centrale di Appello della Corte dei conti ha infatti ribaltato la sentenza di assoluzione emessa nel 2022 (fatta eccezione per un solo imputato), condannando nove tra ex amministratori, amministratori in carica e dirigenti a restituire complessivamente 46mila euro al Comune.
La vicenda era iniziata nel 2012, quando sindaco era il senatore Filippo Piccone, a seguito di una serie di esposti alla Procura da parte dei consiglieri comunali d’opposizione dell’epoca Elio Morgante e Antonello Di Stefano, ai quali se ne aggiunsero altri firmati da Calvino Cotturone, Giuseppe Cleofe, Carlo Cantelmi, Nazzareno Tiberi, Aniceto Ciaccia e Mario Vicaretti. Allora la giunta era composta da Piccone, dal vice sindaco Vittoriano Frigioni e dagli assessori Ezio Ciciotti, Settimio Santilli, Adelio Di Loreto, Ermanno Bonaldi e Cesidio Piperni.
A distanza di anni, la sentenza d’Appello ha condannato: Piccone (ex sindaco e già senatore), Santilli (attuale primo cittadino), D’Aulerio (ex dirigente e già sindaco di Ortucchio), Frigioni (avvocato e amministratore all’epoca dei fatti), Ciciotti, Piperni, Di Loreto, Bonaldi (oggi assessore) e la dirigente Daniela Di Censo, già responsabile del settore finanziario. Tutti erano stati assolti tre anni fa, tranne D’Aulerio, già condannato nel 2018 a 5mila euro in primo grado.
L’indagine della Guardia di finanza di Avezzano risale al 2017 e riguardava fondi comunali erogati alla società sportiva Celano Fc Marsica (ex Olimpia Celano Fc) per le stagioni 2013-2014 e 2014-2015, al fine di permetterne l’iscrizione al campionato di Serie D e sostenerne le attività. Secondo l’accusa, quei contributi erano stati concessi «violando e travalicando i limiti della convenzione in essere», che prevedeva solo il rimborso documentato dei costi di gestione degli impianti sportivi comunali.
In primo grado, i giudici avevano ritenuto l’operazione «tutt’altro che irragionevole», motivata da un’urgenza e inserita in un rapporto pluriennale tra Comune e società sportiva. Ma i giudici d’Appello, presieduti da Maiello Tammaro, hanno ora riconosciuto un danno erariale per 46mila euro. Nel dettaglio, per la stagione 2013/2014 dovranno restituire: D’Aulerio 8mila euro, Piccone 6mila, Frigioni, Santilli e Ciciotti 4mila ciascuno. Per la stagione 2014/2015: Piccone 4.500, Frigioni, Santilli, Bonaldi e Ciciotti 2.500, Piperni, Di Loreto e Di Censo 1.500. Le somme sono da maggiorare degli interessi maturati dal 26 aprile 2022. È stato invece prosciolto l’ex commissario prefettizio Mauro Passerotti, ritenuto privo di colpa grave.
Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Franco Paolini, Roberto Colagrande, Raffaele Marciano, Tommaso Paparo e Aristide Police, sta valutando la possibilità di ricorrere in Cassazione.