Celano. “Al Comune di Celano siamo al medioevo politico: una maggioranza con i nervi a fior di pelle, in un clima da caccia alle streghe, non ci permette di svolgere ruolo e funzioni di consiglieri comunali”. Questo è quanto afferma Calvino Cotturone, capogruppo consiliare di “per Celano” rendendo noto alcuni fatti accaduti all’interno del palazzo municipale. “Il segnale di forte nervosismo”, aggiunge, “è dettato anche da qualche dirigente che, in questi mesi allontanato per le note vicende giudiziarie, visibilmente spinto da sentimento di odio, cerca di impedire, ai consiglieri comunali, addirittura di svolgere il proprio compito”.
“Al ripetuto ricorso all’ostruzionismo politico ed amministrativo della mancata consegna dei documenti”, spiega Cotturone, “anche quelli iscritti all’ordine del giorno del Consiglio comunale, ora si aggiunge un fatto nuovo: mi è stato intimato che per svolgere il lavoro di iniziativa politica, verifica e controllo degli atti, devo prendere appuntamento, perché, a loro modo di vedere, i dipendenti non possono perdere tempo ad ascoltare i consiglieri. Si sono ribaltati i canoni fondamentali della democrazia: i dirigenti stipendiati dai cittadini, intendono “piegare” alle loro disponibilità i consiglieri comunali che sono invece portatori di interessi collettivi e in modo gratuito”.
“A questo si aggiunge una inaccettabile caccia alle streghe. Mi auguro”, precisa, “che il sistematico ricorso a figure professionali esterne, nello specifico quello relativo all’incarico di componente della commissione per i procedimenti disciplinari, non sia per reprimere e punire un solo dipendente. La cosa sarebbe oltremodo grave. Se poi la situazione è estesa e non limitata ad un caso isolato mi domando come in questi vent’anni è stato gestito, dalla amministrazione, il personale del comune di Celano. La netta impressione”, conclude Cotturone, “è quella che la maggioranza navighi a vista, senza un progetto né una idea ben precisa di che cosa fare per il bene della città. Sono nervosi e la cosa dispiace perché dopo tutto quello che è successo era auspicabile più moderazione, invece, è tornata forte l’arroganza dei tempi migliori”.