Tagliacozzo. Cavallo dopato per la gara all’ippodromo, tre persone finiscono sotto processo. Lo scopo, secondo l’accusa, era quello di migliorare le sue prestazioni rendendolo più competitivo nel corso del gran premio ippico. Gli imputati devono rispondere di diversi reati e sono comparsi davanti al giudice del tribunale di Avezzano. Il proprietario del cavallo, l’allenatore e il fantino sono accusati infatti di aver costretto il cavallo a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche e di avergli somministrato sostanze vietate sottoponendolo a trattamenti che procurano un danno alla salute degli animali.
Secondo la procura di Avezzano i tre, la proprietaria, 48 anni, dell’esemplare, il suo allenatore (47), e il fantino (35), tutti della zona di Roma, in concorso morale e materiale tra loro, avrebbero somministrato al cavallo della benzoilecgonina, sottoponendolo così ha un comportamento o a fatica insopportabile per le sue caratteristiche, e causando un danno alla salute del cavallo. I fatti risalgono al 2011 e la gara in questione è quella riguardante il premio Bolsena che si è tenuta all’ippodromo di Tagliacozzo (estraneo a tutta vicenda giudiziaria). Il cavallo, proprio in quella gara, era risultato primo classificato. Secondo quanto emerso dalle indagini, scaturite a seguito di una denuncia, proprio in quella occasione i tre imputati avrebbero iniettato della sostanza vietata al cavallo. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Enrico Orlandi, Marco Alfatti Appetiti.