Otto cavalli sono stati acquistati con un assegno contraffatto. Il presunto truffatore è così finito sotto processo. Si tratta di L.B., di Carsoli, che è dovuto comparire ieri davanti al giudice del tribunale di Avezzano Marco Sgattoni con l’accusa di truffa nei confronti di un altro allevatore.
La compravendita contestata risalirebbe al 2014 quando l’allevatore ha manifestato l’intenzione di acquistare 8 cavalli che sarebbero serviti per la propria azienda. Dopo aver visto il bestiame e averne valutato la qualità, i due allevatori, l’acquirente e il venditore, avevano trovato un accordo e pattuito il corrispettivo economico. Per la somma di 3.000 euro il carsolano avrebbe acquistato gli otto cavalli.
Alla fine tutto si era concluso per il meglio, o per lo meno così sembrava. Infatti dopo lo scambio, l’imputato aveva preso gli esemplari e consegnato il denaro sotto forma di assegno per pagare l’intera somma. L’acquirente, soddisfatto, aveva ricevuto il titolo bancario per ritirarlo successivamente nella sua banca. Quando però si è recato allo sportello si è sentito rispondere dal dipendente dell’Istituto di credito che quell’assegno non aveva alcun valore. Infatti era un assegno contraffatto. A quel punto al venditore, che si era ritrovato senza cavalli e senza denaro, non era rimasto altro da fare che rivolgersi alle forze dell’ordine. Aveva così denunciato l’allevatore ed erano state avviate le indagini da parte dei carabinieri.