Avezzano. Gli agenti della polizia locale irrompono nella mensa della Caritas per accompagnare quella che ormai è nota a tutti come la “Dama nera” in una struttura sanitaria dove può essere curata. Lei, però, riesce a fuggire. Alla fine viene rintracciata alla stazione e fugge in tribunale per parlare con un giudice e poi viene accompagnata dal 118 in una clinica. Le macchine della polizia locale si sono fermate lungo corso della Libertà, a pochi passi dalla Caritas, dove la quarantasettenne senza fissa dimora stava mangiando. Da giorni erano sulle sue tracce per un trattamento sanitario che potesse in qualche modo aiutarla. Alla vista degli agenti, però, la donna è subito fuggita. Gli uomini coordinati dal comandante Luca Montanari, con tanto di guanti e mascherina, l’hanno riacciuffata. A cercare di convincerla a fermarsi e farsi curare c’era anche don Claudio Ranieri, sacerdote di Celano, che conosce la donna fin da bambina. Il religioso ha cercato di calmarla ma la donna, che le ha anche rivelato di aver visitato la sua chiesa, ha continuato a urlare e bestemmiare. “Sono incredulo per quello che è accaduto”, ha spiegato il sacerdote, “la conosco da quando è piccola e vederla così mi dispiace troppo. Mi ha detto che è venuta a Celano, ma nella mia chiesa non ha fatto danni. Purtroppo si è rovinata, io cercavo di farla calmare ma era tutto inutile”. La donna subito dopo il colloquio con don Claudio è arrivata in tribunale per parlare con un giudice. Gli agenti poi l’hanno fermata per portarla in una clinica.