Carsoli. Tanti documenti, tante parole, tanti accertamenti, ma i dati ancora non ci sono e non si conosce ufficialmente neanche l’azienda da dove provengono i cattivi odori nella Piana del Cavaliere. I cittadini chiedono certezze dai loro rappresentanti politici, sindaci prima di tutto, mentre gli amministratori del territorio scaricano sull’Arta (Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente) e sugli investigatori di Forestale e procura le responsabilità dei ritardi.
E’ quanto emerso oggi in una affollata sala consiliare durante un incontro pubblico sul tema dei miasmi nella Piana del Cavaliere e che sarebbe dovuto essere un incontro risolutivo, il giorno della verità.
Unica novità, se così la si può chiamare, è stata la trasmissione dell’Agenzia sanitaria regionale di una nuova relazione relativa ai monitoraggi svolti tra Carsoli e Oricola nel periodo tra il 20 agosto 2019 ed il 4 settembre. Si tratta di una trasmissione ufficiosa, dati che devono ancora essere confermati successivamente e di cui il Sindaco di Carsoli Velia Nazzarro ha dato lettura. Il primo cittadino ha anche evidenziato nel corso del suo intervento che sul problema in atto ci sono indagini in corso da parte della Procura e dei Carabinieri Forestali. Indagini sulle cui risultanze, ovviamente tutto sarebbe segretato, nonostante l passare del tempo e le proteste della popolazione.
L’Arta, non presente con alcuna delegazione si è limitata dunque a comunicare tramite mail informale a trasmettere questi dati tecnidi risultanti da n. 5 postazioni di rilevamento (radielli) che hanno evidenziato come nella stazione n. 1 (la cui ubicazione non è stata resa nota) ci sarebbe una concentrazione interessante di toluene, che viene diminuendo notevolmente nelle altre 4 postazioni.
Dati che non fanno altro che confermare precedenti risultanze relative al toluene. Dunque dagli odori molesti si torna a riparlare del toluene. L’unica rappresentanza esterna è stata quella del dottor Franco Gizzi per conto della Asl Avezzano – Sulmona – L’Aquila, che in passato è stato ufficiale sanitario a Carsoli. Il dottor Gizzi, ha fornito una sua interpretazione tecnica sui dati, soffermandosi con una lectio di approfondimento su questa sostanza specifica (toluene) ed una analisi dei dati. Oltre a riportare dati relativi all’incidenza tumorale della zona. Per sintetizzare Gizzi ha tracciato un quadro in cui emerge che le concentrazioni di questa sostanza, pur essendo interessanti nella postazione di rilevamento n.1 sarebbero comunque di molto inferiori ai parametri di pericolosità “raccomandati” dall’Oms.
L’operato dell’Arta, con questa nota, ricalca medesime ed analoghe situazioni precedenti, in cui gli esiti dei rilevamenti fornirono un quadro un pò diverso ma sempre in linea con questi parametri. Differenze che influiscono sui periodi di osservazione. E’ chiaro che il lasso temporale recente osservato (20 Agosto – 4 settembre) essendo un periodo estivo potrebbe non essere esaustivo come nei periodi di piena produttività industriale in genere.
Nella relazione il sindaco ha sostenuto che per analizzare meglio la situazione sarebbe necessario l’ausilio di uno specifico macchinario del quale però ne esiste solo uno in dotazione all’Arta per tutta la Regione Abruzzo, e quindi attualmente impegnato altrove. Circa l’utilizzo di tale apparecchiatura sofisticata, secondo quanto spiegato dal Sindaco Nazzarro, la nostra zona sarebbe dunque in lista di attesa.
Nel corso dell’incontro è stato reso noto che nella giornata di ieri i quattro sindaci hanno ricevuto una convocazione ufficiale all’Arta per il prossimo 16 ottobre 2019 finalizzata alla sottoscrizione di una convenzione per il posizionamento di specifiche centraline nei comuni di Carsoli e di Oricola. Gli stessi enti, hanno stanziato 2.500 euro per ciascuno per pagare questo servizio all’Arta.
Si sono poi susseguiti interventi come quello di Nadia Felli dell’Associazione Attivamente che ha centrato i suoi interventi analizzando specificamente i dati forniti da Arta confrontandosi con il medesimo dott. Gizzi, mentre l’avv. Giovanni Marcangeli dell’Associazione Nuova Frontiera è intervenuto manifestando un certo disappunto e delusione per “le lungaggini narrative dell’incontro che però non avrebbero fornito alcun altro elemento di valutazione degno di nota e che servono dati certi, e che serve una velocizzazione delle indagini in corso. Lo stesso Marcangeli ha richiamato i sindaci al loro ruolo di massima autorità locale sul tema della sanità e della sicurezza nel poter/dover agire direttamente e con maggiore energia sulla questione degli odori molesti. Presenti all’incontro anche gli altri sindaci della Piana del Cavaliere: Antonio Paraninfi (Oricola), Fernando Marzolini (Rocca di Botte) e Giacinto Sciò (Pereto).
Non sono mancati toni polemici da parte del pubblico che ha espresso perplessità e rimostranze circa la perdurante assenza di dati certi sulle cause degli odori molesti.
Ricordiamo che “le puzze” come noto, sono di diversa natura e talvolta riconducibili a sentori di plastica bruciata, altre come olezzi di natura chimica.
Le emissioni non sono rilevabili per intere giornate ma circoscritte in determinate ore occasionali del giorno: talvolta di mattina, altre volte la sera dal tardo pomeriggio o sera inoltrata. Dunque il problema è sicuramente più complesso di una semplice analisi relativa alle concentrazioni di toluene, sostanza tralaltro poco normata dalla legge sui livelli di tollerabilità. Lo stesso Gizzi, ha anche evidenziato, suscitando le ire del pubblico, quanto alla sostanza non sarebbero da attribuirgli conseguenze tumorali.