La Cattedrale dei Marsi si prepara a celebrare, il 4 settembre, la festa della sua dedicazione a San Bartolomeo apostolo, patrono di Avezzano.
Oggi si presenta come uno degli edifici simbolo della città, punto di riferimento non solo religioso ma anche identitario per la comunità marsicana. La sua storia è profondamente intrecciata con quella del territorio, segnato da terremoti e distruzioni che hanno messo a dura prova la tenacia degli abitanti.
L’attuale cattedrale sorge in piazza Risorgimento, su un sito diverso da quello della collegiata originaria, completamente rasa al suolo dal sisma del 1915. Il progetto di ricostruzione fu avviato nel 1930 per volontà del vescovo dei Marsi, Pio Marcello Bagnoli, e affidato all’architetto Sebastiano Bultrini, con la collaborazione dell’ingegnere tedesco Rodolfo Stoelcker. I lavori, rallentati da difficoltà economiche, portarono comunque alla consacrazione del nuovo edificio il 22 gennaio 1942.
Il destino, però, non fu clemente: nel 1944 la cattedrale venne colpita dai bombardamenti alleati che interessarono la città durante la Seconda guerra mondiale. I danni, fortunatamente non irreparabili, resero necessari ulteriori restauri, al termine dei quali la chiesa fu riaperta al culto e solennemente dedicata a San Bartolomeo apostolo il 4 settembre 1949.
Un dettaglio spesso poco ricordato riguarda l’interno: la cattedrale custodisce, oltre alle tele ottocentesche provenienti dalla vecchia collegiata, anche un prezioso fonte battesimale seicentesco, miracolosamente scampato al sisma del 1915.
Domani, mercoledì 4 settembre, alle ore 18:30, la comunità si ritroverà per una messa solenne in occasione della ricorrenza della dedicazione, riaffermando un legame che unisce fede, memoria e resilienza.