Oricola. Dura critica della Flai Cgil contro la gestione degli ammortizzatori sociali per i cento dipendenti dello stabilimento della Coca-Cola di Oricola. “La segreteria della Flai Cgil Provinciale L’Aquila ritiene che lo stabilimento Coca Cola Hbc Italia con sede in Oricola rappresenti un valore per i lavoratori e per l’economia della nostra provincia”, ha spiegato Marcello Pagliaroli, “ma, se da un lato l’azienda viene insignita, per il quinto anno consecutivo, con il premio ‘Top employers Italia’, dall’altro non si comprende, soprattutto in questa fase di emergenza causata da Covid-19, come mai Coca Cola Hbc Italia nei propri stabilimenti produttivi, in Italia, così come ad Oricola, dimostri una totale chiusura nel concedere una maggiore tutela salariale per i propri lavoratori”.
“L’epidemia Covid-19 ha messo tutti noi nella condizione di affrontare situazioni urgenti ed emergenziali. Nessuno si è sottratto, tutti ci siamo impegnati per costruire le condizioni necessarie
per far fronte a questa pandemia, per la tutela e la sicurezza della salute dei lavoratori che, ogni
giorno, hanno prestato e continuano a prestare tutt’ora, la loro opera al servizio dell’azienda e del
Paese intero, dando prova, tra l’altro, di grande coraggio con la consapevolezza di prestare un
servizio per il settore alimentare che produce beni essenziali per il Paese.
Abbiamo pertanto, sottoscritto, in linea con il Protocollo per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, del 14 marzo 2020, accordi territoriali, e a fronte di una riduzione delle vendite e della totale chiusura del canale Horeca, abbiamo di comune accordo deciso di aprire la Cassa Integrazione Ordinaria per Covid-19 per lo stabilimento di Oricola con decorrenza 8 aprile 2020. Inoltre, abbiamo condiviso l’utilizzo di alcuni strumenti volti a ridurre l’impatto della Cigo, strumenti però molto parziali e insufficienti a compensare la perdita di reddito e l’impegno dei lavoratori di Coca Cola Hbc Italia, pertanto abbiamo avanzato delle ulteriori proposte”.
“Ci riferiamo alle richieste di integrazione al 100% della quota erogata dall’Inps e alla maturazione
di tutti gli istituti diretti ed indiretti del salario, richieste alle quali ci è stato risposto con un secco
No. Non solo, ma la risposta inammissibile della Direzione Aziendale, è stata la minaccia di tagli al
personale e chiusure di stabilimenti. Per la Flai Cgil questo è inaccettabile. Con le nostre richieste, non stiamo parlando di solo denaro, ma di un riconoscimento nei confronti dei lavoratori che ogni giorno, con dedizione, prestano il loro servizio Se per la Flai Cgil la piena occupazione è elemento fondamentale, troviamo del tutto inaccettabile, tanto più in un momento come questo, che alle nostre richieste, la Direzione Aziendale risponda con la carta dei licenziamenti”.
“Ricordiamo che i lavoratori tutti, anche di fronte alla paura, per sé stessi e per le loro famiglie hanno
garantito a Coca Cola la continuità lavorativa, hanno garantito che gli scaffali non rimanessero vuoti con una piena disponibilità nei confronti dell’azienda. Inoltre ci stupisce come una multinazionale, di così alto valore sociale, come viene socializzato da Coca Cola Company, che ovviamente ringraziamo, sia l’unica in Italia ad avere assunto questo tipo di atteggiamento, anche rispetto ad altre multinazionali che hanno riconosciuto ai loro dipendenti un bonus per il lavoro svolto in questo periodo di pandemia andando a riconoscere soprattutto lo spirito di servizio verso il nostro Paese e verso l’azienda.
Auspicavamo che Coca Cola sentisse la necessità di mettere in campo un impegno concreto verso le persone, verso i suoi collaboratori e quindi un impegno nei confronti della nostra comunità. Per questi motivi siamo a denunciare tali mancanze e vorremmo sapere, per il ruolo che ad ognuno di noi compete, se questa è la strategia del Gruppo Coca Cola Hbce ci auguriamo al contempo di ricostruire un sistema di relazioni industriali rispettose delle parti all’interno di una realtà produttiva come lo stabilimento Coca Cola di Oricola”, ha concluso Marcello Pagliaroli.