Avezzano. Una cassa integrazione ingiusta alla Micron, che rischia di creare fratture sociali. Nulla di illegale, ma contro i principi di equità e sussidiarietà. Stavolta a pensarla così non sono solo i lavoratori, i sindacati o il mondo politico, è il vescovo dei Marsi Pietro Santoro, il rappresentante della chiesa marsicana. Il tema è stato toccato nel corso dell’incontro per il tempo di Pasqua “Il Cortile dei Gentili” dal palco del castello, intervistato dal direttore del Centro Mauro Tedeschini. Il vescovo punta il dito contro la rotazione della cassa integrazione Micron.
“Stiamo tutti soffrendo per la vicenda che coinvolge i lavoratori Micron”, ha affermato il vescovo, “e come custode della Chiesa diocesana che Dio mi ha affidato sento il dovere di dire che la rotazione della cassa integrazione a zero ore è stata è stata utilizzata anche per creare fratture sociali tra i lavoratori. Eppure nella legittimità dell’utilizzo della fungibilità quale parametro abilitante al lavoro, nel tempo, ciò che mi preoccupa, e deve preoccupare ciascuno di noi, è l’atteggiamento di chi giustifica il proprio lavoro, accusando di irresponsabilità coloro che, con i comportamenti deprecati dall’azienda, meritano la sospensione. Ricollocare al centro della sfera pubblica e privata la fraternità è la vera giustizia di cui deve rendersi testimone instancabile ogni cristiano». Un’accusa pesante per la multinazionale americana e per la dirigenza italiana, ma soprattutto un invito alla solidarietà, al rispetto e all’aiuto del prossimo e all’equità nel mondo del lavoro.