Avezzano. Caos Milan–Lazio, errore al VAR: il marsicano Di Paolo verrà fermato per due turni. Per i vertici arbitrali l’errore è di Di Paolo: “Non era mai rigore”.
L’addetto al VAR di Milan-Lazio, Aleandro Di Paolo, di Avezzano, sarà fermato dal designatore Gianluca Rocchi. Dai vertici arbitrali è lui ad essere considerato il principale responsabile del caos esploso nel finale di gara: secondo la Commissione Arbitri, il contatto di Pavlović non era in alcun modo da rigore e il varista non avrebbe mai dovuto richiamare Collu alla revisione a bordo campo.
Le valutazioni interne sono ormai nette: la decisione presa sul campo – niente rigore e semplice corner – era corretta. Ciò che era evitabile, invece, è tutto ciò che è successo prima, e che ha trascinato la partita in un finale convulso.
Per Rocchi e per la CAN, il responsabile ha un nome preciso: Aleandro Di Paolo, 48 anni, di Avezzano.
La ricostruzione dei vertici arbitrali, riportata dal Corriere della Sera, spiega che il presunto fallo di mano di Pavlović non rientrava né nella casistica del “chiaro ed evidente errore” né in quella dell’eccesso di zelo.
Il difensore serbo era vicinissimo a Romagnoli, quasi di spalle, e il braccio era leggermente aperto solo per via del contatto fisico con Marušić. Collu aveva giudicato correttamente l’azione in diretta.
L’errore, per la CAN, nasce a Lissone, dove Di Paolo – chiamato proprio per supportare l’arbitro – ha invece introdotto dubbi inesistenti, portando Collu all’on-field review. Una chiamata ritenuta “sostanzialmente sbagliata” e che ha creato la confusione finale.
Per questo motivo, l’arbitro avezzanese sarà fermato e non verrà designato per le prossime gare.








