Avezzano. Sale a otto il numero dei dipendenti “infedeli” intercettati al telefono con l’ex direttore generale, l’avezzanese Antonio Di Matteo. Dipendenti che in buona sostanza avrebbero, a detta della Procura di Roma, fornito informazioni all’ex direttore Antonio Di Matteo anche dopo la sua partenza da Corso San Giorgio. Dunque, alle quattro lettere di contestazione spedite qualche giorno fa se ne sono aggiunte altrettante che non riguarderebbero solo l’aspetto delatorio ma anche la cosiddetta «banca parallela», in buona sostanza la Smib di San Marino. Si era letto in una ordinanza del gip: «Dalle attività di captazione è emerso che lo stesso Di Matteo, avvalendosi dell’ausilio di dipendenti della Tercas riesce ad ottenere informazioni circa la gestione della banca da parte del commissario straordinario, con riguardo anche alle posizioni dei clienti affidati nel periodo della sue gestione che utilizza poi per attuare sue personali strategie operative».