Luco dei Marsi. Il sindaco di Luco dei Marsi, Marivera De Rosa, interviene sul caso scout che ha coinvolto ieri il paese. Il primo cittadino ci tiene infatti a sottolineare che la manifestazione non era autorizzata perché non era pervenuta richiesta al Comune, in particolar modo per la sicurezza di tutti e dei bambini presenti visto il periodo pandemico.
“Avrei voluto salutarvi in questi giorni rinnovandovi serenamente gli auguri di Buon Natale”, scrive la sindaca in un lungo messaggio sui social, “purtroppo mi trovo, nuovamente, di fronte a una situazione incresciosa, e definitivamente avvilente. Nella giornata di ieri mi è stato segnalato un assembramento e la presenza di tavoli, cibo e altro, da parte di cittadini da cui mi sono sentita anche chiedere se “le regole valgono per chi sì e per chi no”. Ho cercato di capire via telefono se fosse possibile ricomporre la questione direttamente, ma da foto prese a una certa distanza ho rilevato la presenza di diverse persone, anche vicini e apparentemente impegnati in una sorta di festeggiamento, e come di norma in questo periodo di emergenza, ho girato la segnalazione alla locale stazione dei carabinieri, perché accertassero cosa stesse accadendo”.
“Nel gruppo anche diversi bambini, che trovo sempre più spesso, nei report, tra le vittime di contagio”, sottolinea De Rosa, “la premessa è fondamentale per capire i fatti. Fatti che vedono in campo l’Agesci, il gruppo scout locale, che, ritenendosi in diritto di dare luogo a tutte le manifestazioni che gli pare, senza comunicare nulla a chicchessia, si sono comportati di conseguenza. Per poi, dinanzi alle richieste di chiarimento dei carabinieri, sostenere la legittimità della loro azione. Ovviamente, a questa loro “convinzione”, è seguita, immancabile, la loro esternazione sui social, in cui si additavano “i cittadini che credono di aver ottemperato al loro altissimo dovere civico” e, di sponda, la sottoscritta”.
“Solo tra le righe sui social, per poi andare ben oltre”, precisa, “infatti, ho ricevuto ieri mattina la visita del presidente degli Scout locali che mi ha consegnato una lettera, in cui si chiedono “scuse rituali e pubbliche”, tramite social, da parte del sindaco e dei cittadini che hanno segnalato. E sottolineano che i bambini hanno provato “estremo disagio” alla vista dei militari, rimanendone “impauriti e spaventati”, lamentando il presunto “discredito” causato ai capi scout. Tra l’altro, si dice nella lettera che si sarebbe fatto meglio a “chiedere delucidazioni” ai capi scout, invece di dare corso alla segnalazione. Cosa che sarebbe stata possibile, magari, se gli stessi avessero comunicato al Comune l’iniziativa”.
“Detto questo, ho attivato tutti i controlli sulle “autorizzazioni presunte”, continua il primo cittadino, “tanto con la Questura, che con altri Uffici pertinenti. Ed è emerso che no, nessuno ha autorizzazione di dare luogo a manifestazioni del genere e senza darne preventiva comunicazione al Comune. E mi dispiaccio profondamente della tracotanza di certe persone, dalle quali mi sarei aspettata che ai bambini, che definiscono “impauriti e spaventati” dai carabinieri, insegnassero loro per primi che della presenza dei carabinieri devono essere contenti, perché vigilano sulla nostra sicurezza e sul rispetto delle regole, e che le regole devono essere rispettate da tutti (e magari i primi dovrebbero essere proprio quelli che svolgono funzioni pedagogiche), e che hanno responsabilità di ciò che trasmettono. Gli stessi che invece solo recentemente avevano pubblicizzato (senza autorizzazione alcuna e in barba alle leggi) l’iniziativa di “lanciare lanterne cinesi”, di carta, per cui esiste una severa normativa che ne vieta il lancio persino vicino alle case o agli alberi (norme per le quali altri gruppi, che prima di pubblicizzare l’evento si erano informati, avevano in precedenza dovuto rinunciare), da ogni finestra o uscio di Luco, per finire in bellezza questo 2020… ricco di emozioni”.
“Le richieste avanzate dal gruppo Agesci di Luco sono non solo sconcertanti”, conclude Marivera De Rosa, “ma altamente imbarazzanti: non per me, ma per loro, che hanno perso l’ennesima occasione per dimostrare la levatura che, teoricamente, tale associazione dovrebbe avere. Quanto alla missiva che mi è stata recapitata, la pubblico di seguito, ma sarà anche inviata a tutti gli organi interessati, per tutte le più opportune valutazioni. Invito qualcun altro a valutare, invece, il proprio operato, autonomamente, e in tutta onestà, confidando che la Festa alle porte conduca migliori ispirazioni”.