Avezzano. E’ stato scagionato dalle accuse di diffamazione l’avvocato Salvatore Braghini, uno dei legali che si è occupato per conto del Comune di Canistro, sin dal 2015, della nota vicenda delle acque minerali della sorgente Sant’Antonio Sponga. Il professionista era stato denunciato da Camillo Colella per il reato di diffamazione aggravata con due querele depositate presso la Procura di Avezzano nel novembre 2017 e nel gennaio 2018, chiedendo che i procedimenti penali si svolgessero presso il Tribunale di Isernia. Di diverso avviso la Procura avezzanese, che ha svolto le indagini e ha avanzato richiesta di archiviazione per entrambe le denunce.
Colella, ex amministratore unico della società Santa Croce, ha contestato all’avvocato Braghini la pubblicazione nell’agosto 2017 di un post sul profilo privato di facebook nonché delle dichiarazioni rilasciate ritenendole non vere e lesive della sua immagine e reputazione. braghini era stato deferito da Colella al Consiglio dell’Ordine Forense.
Il sostituto Lara Seccacini ha giudicato infondata la querela relativa al post pubblicato sul social mentre il procuratore Andrea Padalino Morichini si è occupato di esaminare l’articolo di stampa dell’ottobre 2017 dal chiaro titolo: “Santa Croce: Braghini, ”la proposta di tornare a imbottigliare è demagogia, paghi i lavoratori”, in cui il legale stigmatizza la richiesta di proroga della concessione avanzata da Colella senza aver prima sanato i fronti debitori con il fisco (attesa la conferma in Cassazione del squestro di 20 milioni per evasone fiscale) e aver corrisposto le spettanze dovute ai lavoratori licenziati dall’azienda, costringendoli ad azioni legali e pignoramenti.
“Nella richiesta di archiviazione del 7 agosto 2018, il Procuratore Capo ha rilevato, però, che i giudizi espressi dal Braghini nel corso dell’intervista “non rivestono il benché minimo contenuto diffamatorio perché espressi con modalità che non sconfinano mai nella gratuita contumelia e rispettosi, pertanto, sia del canone della correttezza formale sia di quello della continenza, nell’ambito di una vicenda che ha avuto anche risonanza nazionale e ha dato luogo a molteplici cause e reiterati tentativi di mediazione e incontri tra le parti coinvolte”.
Nonostante ciò Colella si era opposto all’archiviazione mediante l’avvocato Salvatore Galeazzo, del foro di Isernia, chiedendo un supplemento di indagini, giudicato però inammissibile in questi giorni dal Tribunale di Avezzano, che ha confermato in pieno quanto osservato dalla Procura. L’indagato veniva difeso avanti al Giudice Proia dall’avvocato Renzo Lancia, che in udienza ripercorreva le vertenze con la Regione e il Comune di Canistro, svoltesi in un clima di reciproche accuse e provocazioni, che hanno visto Braghini sin dall’inizio tra i protagonisti con la proposizione del ricorso avverso il primo bando regionale di rinnovo della concessione delle acque, accolto dal Tar dell’Aquila nel gennaio 2016, determinando l’annullamento dell’aggiudicazione in favore della Santa Croce, già revocata, peraltro, per irregolarità del Durc.
Piena soddisfazione ha espresso l’avvocato Braghini, che dichiara: “le due denunce si collocano nell’ambito di una strategia di attacco alla mia persona, che ha cercato di eliminare un avversario scomodo. Anche il Tar dell’Aquila, di recente, ha sconfessato la fondatezza della pretesa di Colella, rigettando la richiesta di proroga da parte della Santa Croce. La mia unica ‘colpa’ è stata quella di aver difeso gli interessi del Comune di Cnistro stando sempre attento alle esigenze dei lavoratori, evidenziando pubblicamente che un imprenditore non può costringere i suoi ex dipendenti ad estenuanti contenziosi per ottenere ciò che spetta loro nel mentre utilizza ingenti risorse societarie per pagare sponsor di livello nazionale. Sono orgoglioso che mi sia stata attribuita questa ‘colpa’, ma non ha nulla a che fare con la diffamazione. Spero ora possa voltarsi pagina e che la nuova gara sia aggiudicata ad un’impresa solida, pronta ad investire per il rilancio occupazionale di un territorio che sta molto soffrendo”.