L’Aquila. La Procura della Repubblica dell’Aquila vuole approfondire il caso della presunta incompatibilità di Mario Quaglieri. Quello che ormai è noto come “il caso Quaglieri”, riguarda la presunta incompatibilità dell’assessore nel suo doppio ruolo di medico e politico. Nei giorni scorsi, i carabinieri del Nucleo investigativo operativo del comando provinciale dell’Aquila, si sono presentati negli uffici della Giunta regionale per prendere visione degli atti riguardanti il doppio ruolo dell’assessore.
Quaglieri, che alle ultime elezioni ha portato a casa 12mila voti, è stato il più votato della regione. In questa fase, come riporta il Messaggero, non è stato aperto alcun fascicolo e nessuno risulta essere iscritto sul registro degli indagati. Sembrerebbe che gli uomini dell’Arma abbiano agito di iniziativa e non su segnalazione dell’Autorità nazionale anticorruzione. L’acquisizione della documentazione negli uffici della Regione è volta a verificare se Quaglieri o altri colleghi politici, abbiano favorito, con atti e delibere, con lo stanziamento di somme destinate alla sanità, le cliniche private nelle quali l’assessore ha svolto attività di medico con un rapporto di lavoro non subordinato. Il Pd ha presentato un esposto all’Anac che ancora non si è pronunciata in merito, ma ha richiesto l’intera istruttoria del caso e ulteriore documentazione alle cliniche private in cui Quaglieri presta o ha prestato servizio. I tempi per deliberare ammontano a 30 giorni, come indicato nel regolamento interno per i lavori del Consiglio regionale. Per quanto concerne l’esposto all’Anac, l’iter dovrebbe seguire i tempi della Giunta per le elezioni, per questo motivo, molto probabilmente il nodo verrà sciolto nel giro di pochi giorni.