Luco dei Marsi. Sul caso Powercrop intervengono le Rsu di stabilimento che chiedono alla Procura di accertare le eventuali illegalità e permettere al progetto di andare avanti. Una cinquantina di lavoratori dell’ex zuccherificio di Celano, infatti, sono in attesa di essere ricollocati nel mondo del lavoro. La loro destinazione dovrebbe essere l’impianto Powercrop sul quale ora pende un’inchiesta della Procura della Repubblica dell’Aquila.“Dopo un iniziale stupore, con il quale abbiamo accolto la notizia dell’acquisizione da parte della Procura degli atti riguardanti le audizioni tenutesi in Regione, per la pratica VIA della Centrale Powercrop, abbiamo fatto alcune considerazioni”, ha spiegato Marco Iacutone, rsu di stabilimento, “come dipendenti, siamo convinti che le Istituzioni regionali hanno agito nel pieno rispetto delle regole, ma ben venga questa ulteriore verifica degli atti anche da parte della Procura. Sono le norme comunitarie e le leggi nazionali, (vedi legge 81/2006 e successivi provvedimenti) a prevedere la realizzazione di insediamenti come quello della centrale Powercrop, nonché i regolamenti della Regione Abruzzo che li favorisce nel piano energetico regionale e anche in quello della Provincia dell’Aquila. Persino l’attuale governo guarda con attenzione a questa vicenda e infatti ha inserito un articolo per il settore bieticolo-saccarifero nel decreto semplificazioni (art. 29). Per quanto riguarda le considerazioni che vengono fatte sull’atteggiamento politico degli amministratori chiamati in causa, non possiamo che ribadire solidarietà e fiducia nell’operato del sen. Piccone, confermando che è l’unico politico coerente, tra i firmatari dell’Accordo al Ministero nel 2007, che non ha cambiato idea sulla riconversione, non lasciandosi strumentalizzare dagli umori di una piccola parte dell’opinione pubblica. Alla Procura, quindi, chiediamo di accertare con la massima attenzione che tutto sia a posto, in maniera tale che, in tempi brevi, si sblocchi questo progetto, consentendo ai lavoratori e alle imprese del settore di tornare al più presto a lavorare, cosa di cui questo territorio ha veramente bisogno. Ci auguriamo che, se non vi saranno elementi negativi sugli atti, termini anche questa caccia alle streghe e l’ostruzionismo dannoso di alcune istituzioni politicizzate e strumentalizzate, che impediscono ad aziende serie che fanno il proprio lavoro, di concludere progetti ed investimenti in tempi ragionevoli. Questo atteggiamento, infatti, non fa altro che creare danni all’economia dei territori e quindi allo Stato. Considerata la posizione e il ruolo che abbiamo svolto in questi anni, siamo disponibili a fornire le nostre considerazioni in tutte le sedi opportune, se qualcuno lo ritenesse utile a chiarire questa situazione”.