Avezzano. L’assessore regionale all’Agricoltura, Mauro Febbo, bacchetta i consiglieri marsicani sul caso Powercrop: “dimenticano che è stato il Prefetto in qualità di Commissario a convocare la riunione alla quale la Regione era tenuta a partecipare”. Subito dopo la richiesta dei rappresentanti marsicani all’Emiciclo, Giovanni D’Amico, Giuseppe Di Pangrazio e Daniela Stati, l’assessore Febbo attacca e spiega la posizione sua e della Regione Abruzzo in merito alla centrale che dovrebbe essere realizzata a Borgo Inciele. “Ritengo incomprensibile l’atteggiamento dei rappresentanti del Pd ai quali voglio ricordare che ho partecipato a ben tre riunioni del Tavolo interministeriale e in quelle occasioni mi sono sempre dichiarato contrario come Daniela Stati dovrebbe sapere”, ha commentato Febbo, “stiamo parlando di un percorso che, è bene ricordarlo, era partito nel 2007 ed era stato sottoscritto dell’allora Giunta Del Turco, di cui D’Amico dimentica di aver fatto parte, con la firma dell’Assessore Verticelli, del Direttore dell’Arssa De Falcis (responsabile agricoltura del Pd), della Pezzopane (Presidente della Provincia dell’Aquila) e del Presidente Asi-Avezzano (di nomina Pd); fu sottoscritto anche da tutte le organizzazioni professionali (Coldiretti, Confagricoltura ecc.) e da quelle sindacali (Cgil, Cisl e Uil). Al momento del mio insediamento ho dovuto prendere atto che le OO.PP. avevano ritirato la loro firma, e quindi il loro assenso, e che il Comune di Avezzano (Giunta Floris) votò una Delibera per testimoniare la propria contrarietà (confermata anche dalla nuova Giunta di centrosinistra): questo mi ha portato ad esprimere parere contrario in sede nazionale. La questione dell’ex Zuccherificio è sempre stata seguita con la massima attenzione dal sottoscritto e da questo Governo regionale che ancora una volta si trova a fare i conti con una opposizione ambigua. D’Amico e Di Pangrazio confermano l’attegiamento tipico del Pd che su molte questioni importanti mantiene una posizione indefinita, cambiando, se necessario, repentinamente indirizzo ai soli fini propagandistici e mediatici che finiscono per sconfessare tutto quanto fatto e detto prima. Oggi per la questione della centrale Powercrop, ieri per il Centro Oli di Ortona, per il Parco nazionale della Costa teatina o per la riorganizzazione dell’Arssa. Con le loro dichiarazioni si ergono a paladini di una “battaglia” che loro stessi hanno contribuito a far nascere, purtroppo”.