Avezzano. A una svolta il caso Gielle sas, vicenda processuale che va avanti dal anni. Nella sentenza definitiva c’è la disposizione di liquidare un milione di euro al Comune di Avezzano secondo quanto stabilito dal tribunale di Avezzano. Il giudice Andrea Dell’Orso ha emesso una ordinanza che ha statuito l’accoglimento totale della domanda del Comune e respinto ogni eccezione della difesa dell’azienda in liquidazione.
Il rimborso a favore del Comune ammonta a un milione e 14mila euro oltre a interessi che è stato già stato posto in esecuzione dall’ufficio legale dell’ente. I fatti risalgono al 1985, quando l’Ente Fucino, con un rogito notarile, cedette al Comune di Avezzano alcuni beni, capannoni e terreni circostanti, siti in via Nuova, in uso alla società Gielle, con l’impegno di riconoscere alla stessa migliorie per 950 milioni.
Dopo una lunga serie di contenziosi, la Corte d’Appello dell’Aquila, con una sentenza shock, aveva condannato il Comune di Avezzano a pagare circa 806mila euro di danni. La battaglia giudiziaria è arrivata ora all’ultimo capitolo con la vittoria del Comune.
Sulla vicenda intervengono i consiglieri di opposizione, Roberto Verdecchia e Domenico Di Berardino, che avevano presentato in passato già una interrogazione chiedendo conto al comune sulla volontà dell’amministrazione nel recupero delle somme in questione.
“Adesso si recuperino i soldi pubblici fino all’ultimo euro”, dichiarano i due consiglieri, “già dal 2017 avevamo ricordato all’attuale sindaco Gabriele De Angelis e alla sua amministrazione che esistevano somme di ingente natura da dover recuperare in relazione alla vicenda Gielle”.
Un’altra interpellanza c’era stata a febbraio scorso e i due consiglieri chiedevano espressamente la concreta volontà dell’amministrazione nel recupero delle somme in questione. Un atto amministrativo a cui è stato dato seguito in un consiglio comunale straordinario 14 maggio.
“Siamo speranzosi che il legale rappresentate della Gielle restituisca all’ente il mal tolto”, dichiarano Verdecchia e Di Berardino, ma se ciò non avvenisse la pubblica amministrazione cosa farà nei confronti della società in liquidazione?”.
I due consiglieri di opposizione si chiedono se l’amministrazione De Angelis procederà in sede civile alla ricerca del milione di euro, somma che chiaramente ha la sua tracciabilità bancaria.
“Il Comune”, domandano, “si accontenterà di un’offerta a medio tempo a saldo, stralcio e transazione o procederà a sequestri conservativi nei confronti di vari beni del debitore? E se ciò non portasse risultati positivi, cosa avrà intenzione di fare? Dare la possibilità a chi si è arricchito indebitamente di farla franca senza un minimo tentativo di procedere a sequestri preventivi o conservativi anche in sede penale, provvedendo a denunciare la spinosa vicenda alla magistratura inquirente per un reato ipotizzabile ai danni della pubblica amministrazione?