Avezzano. Va avanti ormai da giorni il caso Gal che vede da una parte Augusto Cicchinelli, membro del cda del gruppo d’azione locale Terre Aquilane, e dall’altro il nuovo cda con in testa l’avvocato Carlini. Cicchinelli si è barricato nella sede di Sviluppo Italia e ha denunciato tutti i membri del nuovo consiglio d’amministrazione, oltre a esponenti politici e soci del Gal, perchè a detta sua il cambio al vertice sarebbe illegale. Carlini e i nuovi membri del consiglio, invece, vanno avanti per la loro strada ribadendo che tutto è stato fatto legalmente.
Il sindaco di Avezzano Gabriele De Angelis segue con crescente preoccupazione lo stallo che vive il Gal Terre aquilane e auspica in particolare che il finanziamento di 3.600.000 per la Marsica vada a buon fine. Una cosa è certa: le provocazioni, le sceneggiate, le insinuazioni gratuite e i maldestri tentativi di trascinare il primo cittadino in sterili polemiche non sortiranno alcun effetto. La campagna elettorale è finita. Quando si verificano situazioni del genere, l’unico modo per garantire la necessaria operatività all’associazione di promozione territoriale è restituire immediatamente la parola alla proprietà, ovvero ai soci, gli unici interlocutori dotati della necessaria autorevolezza per decidere in maniera inequivoca e definitiva a quale CdA intendano affidare la gestione del Gal stesso.
“Rattristati e preoccupati” questo è lo stato d’animo con il quale vivono in Cna la vicenda del Gal. A dichiararlo sono il presidente Francesco D’Amore e il direttore Pasquale Cavasinni “perché ricordiamo con quanto entusiasmo alcuni nostri dirigenti contribuirono alla costituzione del primo Gal Marsica”. Cavasinni, insieme ad alcuni tecnici, andò Vienna a presentarlo e a condividere progetti con altri Gal d’Europa. La Cna svolse un convinto e molto impegnativo lavoro di animazione verso i privati per farli aderire ma anche verso gli Enti pubblici. “Fu molto faticoso” ricordano i due dirigenti “perché a questo progetto eravamo in pochi a crederci! Ancora oggi ci sentiamo in dovere di ringraziare, fra gli altri, la Bcc di Roma perché in quanto banca e con la disponibilità di alcuni loro funzionari bravi e competenti sostenne il progetto e ci aiutò a convincere gli scettici. Dopo alcuni anni si raggiunsero importanti obiettivi nell’interesse del territorio e delle imprese”. Si riuscì a costituire l’Associazione regionale dei GAL alla quale fu affidato il compito di coordinare le sette società abruzzesi e Cavasinni, per un periodo ne fu il Presidente. “Eravamo concentrati a studiare” ricordano D’Amore e Cavasinni “a comprendere bene l’organizzazione, le procedure, le rendicontazioni, a creare i contatti fra soggetti locali con partner nazionali ed europei. Ci si prodigava per intercettare risorse economiche per farne beneficiare le attività private e pubbliche locali. Non che all’epoca si fosse immuni da tentativi di ingerenze, di strumentalizzazioni o iniziative finalizzate ad interessi personali o di parte. Ma la governance di allora, per anni riuscì ad arginare tali tentativi e a far prevalere il buon senso e mettere al centro gli interessi del territorio e del sistema economico locale. Oggi lo scenario è completamente diverso e nutriamo forti dubbi che le diatribe e i contrasti di cui si legge, al di là di chi possa o meno avere ragione (non spetta a noi giudicare), possano generare un risultato positivo e d’interesse collettivo. Ed è per questo che facciamo appello al buon senso di tutte le parti in causa affinché facciano quanto è in loro potere per scongiurare il rischio di perdere il finanziamento di circa quattro milioni di euro recentemente assegnato a questo Ente”. “Inoltre” sottolineano dalla Cna “questa vicenda si sta consumando in un contesto economico e sociale ben più grave di crisi di altri Enti, Cam in testa ma senza dimenticare la galoppante disoccupazione, l’oppressione della burocrazia, le difficoltà di accesso al credito, i tagli a servizi di primaria importanza che preoccupa cittadini, famiglie ed imprese. Siamo fortemente preoccupati perché il nostro territorio, se si vedesse privato anche dell’opportunità di sviluppo che potrebbe generare il finanziamento al Gal, significherebbe un ulteriore impoverimento”. “Siamo convinti che stante tale situazione” concludono D’Amore e Cavasinni “la classe dirigente locale non può pensare di risolvere i problemi semplicemente limitandosi a cambiare qualche consiglio di amministrazione o di revisori dei conti. Occorre far prevalere lo spirito di servizio che ci si aspetta da amministratori pubblici e privati; lavorare tutti insieme per elaborare i piani industriali per risolvere le situazioni di crisi; essere disponibili all’incontro, al confronto, alla condivisione. Auspichiamo sinceramente che questo accada a cominciare dal Gal Terre Aquilane”.
«La vicenda che ha investito il Gal Terre aquilane assume contorni sempre più inquietanti e si configura sempre più come un vero assalto alla diligenza, messo in atto dai soliti noti che, ahinoi, solo l’azione decisa di Giovanni Di Pangrazio, durante il suo mandato, aveva saputo efficacemente fronteggiare». Non le manda a dire Gabriele Grande, coordinatore di Abruzzo Civico Avezzano, che interviene in merito alla questione Gal, l’associazione di promozione territoriale nell’occhio del ciclone e oggetto di una clamorosa protesta da parte del coordinatore dell’Associazione, Augusto Cicchinelli. «La sconcertante quanto grave vicenda nasce da quello che pare a tutti gli effetti un blitz, operato da specialisti della vecchia politica, oggi di nuovo in pista e determinati a tenere in scacco il mondo delle imprese attraverso un ente pubblico in liquidazione e con metodi a dir poco discutibili», tuona Grande. «Purtroppo quanto accaduto getta un’ombra pesante sulle speranze di tanti imprenditori che hanno investito e lavorato sodo per centrare l’obiettivo del progetto Leader – continua il Coordinatore di Abruzzo Civico Avezzano – bloccato a tempo indeterminato alla vigilia della firma che avrebbe portato 3.600.000 euro nella Marsica. É facile, anche per i non addetti ai lavori, comprendere di quale danno per il territorio si tratti».
«Ciò che desta maggior preoccupazione però», rimarca Grande, «É la sudditanza politica e la connivenza del sindaco e imprenditore Gabriele de Angelis che si dice a favore delle imprese ma si accoda a personaggi della politichetta del circondario che remano nella direzione opposta. Caro Sindaco – conclude Gabriele Grande – Avezzano dopo anni di oblio era tornata protagonista e guida della Marsica, in poche settimane l’hai fatta tornare indietro di 15 anni. Sugli aspetti di rilevanza penale e giuridica della questione si esprimeranno le autorità competenti, il mio augurio è che in certi personaggi nel frattempo prevalga, se non un minimo di pudore, un pizzico di senso di responsabilità”.
Intanto domani mattina alle 12 Cicchinelli terrà una nuova conferenza stampa nella sede del Gal Terre Aquilane.