Avezzano. Sono stati acquisiti computer e cellulari legati al caso Blue Whale che ha portato una ragazza della Marsica occidentale a ferirsi con una lametta. I militari hanno scoperto che era finita nel vortice dell’horror-game che sta suscitando preoccupazione in tutto il mondo. La ragazza marsicana di 19 anni è stata scoperta dopo la denuncia di un’amica. Dalle indagini è emerso che stava praticando il gioco della balena blu, il cosiddetto Blue Whale, che l’ha portata a ferirsi. Nell’immediato, i carabinieri della compagnia di Tagliacozzo sono intervenuti a casa della 19enne. Ora sono stati acquisiti il cellulare e il computer.
Ma nell’inchiesta si indagherebbe anche per istigazione. Sono infatti state fatte a tempi record delle verifiche sui contatti e le relazioni della ragazza. L’obiettivo è quello di individuare partecipanti e istigatori di questa assurda pratica che viene definita nella rete globale come un “gioco”. Potrebbe emergere che nella vicenda possano essere coinvolti altri ragazzi, compagni della giovane marsicana. Ma non è escluso, come avvenuto in altri casi, il coinvolgimento di persone adulte. Sono ipotesi per ore smentite dalle dichiarazioni della ragazza. Lei inizialmente ha negato e minimizzato l’accaduto raccontando di essere venuta a conoscenza dal web di quel “gioco on line” e di aver tentato di fare alcune prove da sola, tra cui infliggersi con una lametta il disegno raffigurante una balena sul palmo della mano sinistra, e senza l’istigazione di alcuno. Ora pero queste affermazioni dovranno essere verificate dai carabinieri che, vista la delicatezza del caso, non vogliono tralasciare niente al caso, anche per evitare il fenomeno dell’emulazione.