Avezzano. Il caso dei telefonini a Trasacco, chiuse le indagini per Quaglieri, Lobene e Tomassetti.
È stato notificato ieri l’avviso di conclusione delle indagini a carico dell’assessore regionale al Bilancio e al Personale, Mario Quaglieri (FdI), del sindaco di Trasacco, Cesidio Lobene, e del funzionario comunale Riccardo Tomassetti, coinvolti nell’inchiesta avviata dalla procura di Avezzano per presunti reati di peculato, falso ideologico e depistaggio.
Il provvedimento, firmato dal pubblico ministero Marianna Proietti, segna un passaggio cruciale dell’indagine, che era ripartita da zero dopo il trasferimento del fascicolo dal tribunale dell’Aquila a quello di Avezzano, in seguito all’accoglimento dell’eccezione di incompetenza territoriale sollevata dalle difese. A rappresentare gli indagati sono gli avvocati Mario Flammini, Carlo Polce e Franco Colucci.
L’inchiesta, avviata diversi anni fa, ruota intorno all’utilizzo di una scheda telefonica intestata al Comune di Trasacco e in uso, secondo l’accusa, a Quaglieri anche dopo la cessazione del suo mandato di sindaco.
L’assessore regionale, esponente di punta di Fratelli d’Italia e recordman di preferenze alle ultime elezioni regionali con quasi 12mila voti, è accusato di peculato per l’utilizzo, tra il 2013 e il 2024, di quella sim comunale per un importo complessivo di 6.621,65 euro, somma che sarebbe stata sostenuta dalle casse del Comune. Il sindaco in carica, Cesidio Lobene, e il funzionario comunale Riccardo Tomassetti devono invece rispondere di falso ideologico e depistaggio.
Secondo l’ipotesi della procura, avrebbero tentato di alterare o indirizzare in modo improprio la documentazione relativa all’utenza telefonica per coprire o giustificare l’utilizzo contestato. Il procedimento era inizialmente incardinato presso il tribunale dell’Aquila, ma i difensori avevano eccepito l’incompetenza territoriale, sostenendo che tutti gli atti istruttori e le condotte contestate si fossero svolte a Trasacco.
Nel dicembre 2024 il collegio aquilano, composto dai giudici Giuseppe Romano Gargarella, Monica Croci e Angelo Caporale, aveva accolto l’eccezione e disposto il trasferimento del fascicolo ad Avezzano, dove la procura, dopo aver riavviato gli atti, è ora giunta alla conclusione delle indagini preliminari.
Il caso sulla sim telefonica è nato come sviluppo di un’indagine più ampia che coinvolgeva lo stesso Quaglieri in relazione a un presunto conflitto di interessi tra la sua attività di medico e quella di amministratore pubblico. In quel procedimento, tuttora nella fase delle indagini preliminari, l’assessore regionale è indagato per falso e abuso d’ufficio, insieme all’imprenditrice Lucia Di Lorenzo, proprietaria della clinica privata di Avezzano dove Quaglieri lavora con un contratto a prestazione. Con l’avviso di conclusione delle indagini, la procura di Avezzano ritiene completata la fase istruttoria e apre ora ai difensori la possibilità di presentare memorie, richieste di interrogatorio o documenti integrativi prima della eventuale richiesta di rinvio a giudizio. Sarà quindi il tribunale di Avezzano a decidere se gli elementi raccolti siano sufficienti per aprire il processo nei confronti dell’assessore regionale, del sindaco di Trasacco e del funzionario comunale.
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