San Benedetto dei Marsi. È stata fissata per il 20 settembre la prima udienza in Corte d’Assise d’Appello per il caso della morte di Collinzio D’Orazio. Gli imputati Fabio Sante Mostacci, di 33 anni, e Mirko Caniglia, di 32 anni, condannati a tre anni di carcere dalla Corte d’Assise dell’Aquila per la morte del 51enne originario di San Benedetto dei Marsi, dovranno comparire nuovamente in tribunale. Saranno accompagnati dai loro avvocati: Mario Flammini e Franco Colucci per Mostacci, e Antonio Milo per Caniglia.
Il 2 febbraio 2019, D’Orazio fu trovato in stato confusionale alla periferia di San Benedetto dei Marsi, in zona Piccola Cinta, vicino al fiume Giovenco, in un’area paludosa. L’ultima volta era stato visto in un bar del paese, dove consumava alcolici nonostante il divieto medico. I difensori di Mostacci e Caniglia sostengono che i loro assistiti avessero riaccompagnato D’Orazio nei pressi della sua abitazione, considerando le sue condizioni. Tuttavia, per i giudici, il 51enne, che soffriva di varie patologie e seguiva una terapia incompatibile con l’alcol, fu abbandonato dai due imputati ai margini del paese, condizione che portò alla sua morte. D’Orazio fu ritrovato privo di vita nel fiume Giovenco dopo giorni di ricerche, gettando nello sconforto l’intera comunità locale.
La madre della vittima, Teresa Di Nicola, ha sempre combattuto per ottenere giustizia per il figlio, dichiarando che «Collinzio aveva bisogno di assistenza, ma è stato lasciato solo». Dopo la condanna di Mostacci e Caniglia, i legali hanno immediatamente presentato ricorso. Nei giorni scorsi è stata stabilita la data dell’udienza in Corte d’Assise d’Appello. Il 20 settembre, alle ore 10, le parti si presenteranno nella sede di via XX Settembre all’Aquila. Oltre agli imputati, ci sarà anche la madre di D’Orazio, che si è costituita parte civile e sarà rappresentata dall’avvocato Stefano Guanciale.