Scurcola Marsicana. Caso Biolite, un milione e 168mila euro il conto che il Comune di Scurcola deve pagare per il caso Biolite. Scatta il piano di riequilibrio finanziario con conseguente aumento delle aliquote per i cittadini e vendita del patrimonio immobiliare: ex scuola di Cappelle, ex Municipio di Scurcola e Mattatoio. Nel 1993 la società Biolite venne autorizzata allo stoccaggio provvisorio di fanghi biologici non tossici in alcuni terreni dei Piani Palentini, subito dopo scattò un’inchiesta con 198 ditte coinvolte, 88 denunciati e un solo arrestato. Il Comune di Scurcola nel 2001 avviò le pratiche per il risarcimento dei danni patrimoniali, non patrimoniali e ambientali subiti per l’illecita attività di smaltimento sui suoi terreni. Il tribunale di Avezzano, però, ha rigettato la richiesta sottolineando che non c’era nessuna prova del danno subito. Così il Comune si è trovato con un maxi risarcimento da pagare nei confronti delle ditte costringendo l’amministrazione Morgante nella seduta consiliare di domenica, in cui con il voto favorevole di tutta la maggioranza – con l’astensione dei due consiglieri di minoranza presenti – ad approvare il piano di riequilibrio finanziario dell’ente comunale.
Tali spese legali, oltre a quelle “presuntive“ del giudizio di appello – tutt’ora pendente dinanzi la Corte d’Appello di L’Aquila – cui si è aggiunta la rilevazione di oltre 1 milione di euro per disavanzi di amministrazione non coperti da liquidità di cassa e residui attivi per crediti non esigibili, hanno portato l’ente a un passo dal dissesto e dal suo commissariamento. L’enorme massa passiva doveva essere necessariamente risanata senza ulteriore dilazione, questo ha imposto l’applicazione della legge sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio, a fronte di un parere negativo sulla sua congruità dei conti da parte del revisore legale dell’ente. “L’adozione del Piano di risanamento è la dimostrazione di un grande senso di responsabilità e di consapevolezza da parte dell’amministrazione, che nonostante gli slanci e la buona volontà si è trovata di fronte a una situazione debitoria senza precedenti, che non poteva essere ignorata”, ha dichiarato il sindaco Maria Olimpia Morgante, “la misura del piano di risanamento comporterà grandi sacrifici sia per l’ aumento della pressione fiscale, che per i tagli alle spese non indispensabili che si sono imposti, ed è stata una decisione necessaria ad evitare il dissesto del comune, ma abbiamo portato a compimento una operazione di grande importanza per il futuro del nostro Ente, ora abbiamo i conti in ordine e ciò garantirà all’ente comunale la stabilità economico finanziaria del prossimo futuro, restituendo ai cittadini un comune sano e solido”.