Avezzano. “In questo momento storico è facile prendersela con gli zingari, anche Hitler lo aveva fatto”. Lo ha dichiarato la giovane sgomberata due giorni fa da un’abitazione popolare di Avezzano in seguito a un’ordinanza di sequestro preventivo firmata dal giudice del tribunale, con padre di etnia rom e madre romana, mamma di una bimba di sei mesi. Lo ha detto all’indomani della visita in città del segretario della Lega Nord Matteo Salvini. “La storia è stata strumentalizzata dai politici” dice oggi la 24enne dopo che l’altro ieri, i suoi parenti, avevano affrontato i simpatizzanti della Lega Nord accorsi per Salvini con una bandiera italiana in mano. “Quei politici – prosegue la giovane – che non vedono l’ora di scagliarsi contro una minoranza considerata da loro il problema più grave del Paese”. “È successa una piccola magia: e’ bastato preannunciare l’ arrivo di Salvini per liberare un appartamento occupato. Significa che c’era un sindaco che dormiva, ma tenetelo sveglio, non posso tornare qui tutte le settimane” aveva commentato ironico ieri il leader della Lega. “Che penso di Salvini? Che è venuto ad Avezzano e voleva incontrarci invece è stato capace solo di farsi due selfie e firmare autografi – ha dichiarato il papà della ragazza. “Il sindaco di Avezzano, invece, è stato cortese e ci ha spiegato perché – ha concluso l’uomo – dovevamo uscire e mi sembra di aver capito che ha deciso il magistrato e non Salvini”.