Avezzano. Affollata riunione nella sala consiliare del Comune di Avezzano con maestranze, sindacati, Rsu della Cartiera Burgo e i rappresentanti dell’amministrazzione comunale di Avezzano per confrontarsi sulla strategia da tenere in vista dell’incontro con il Governo centrale, previsto per il 9 settembre prossimo a Roma presso il Ministro del Lavoro. La repentina decisione di chiudere lo stabilimento di Avezzano da parte dell’amministratore delegato della Burgo, Franco Montevecchi, ha colto tutti di sorpresa: la motivazione è quella delle “gravi condizioni economiche in cui versa l’azienda”, così perentoria quanto inconcepibile. A subire le conseguenze di questo inaccettabile provvedimento saranno 240 dipendenti più l’indotto, i quali di punto e in bianco si verrebbero a trovare senza lavoro e senza futuro. Una decisione drammatica che colpisce una industria simbolo del territorio marsicano, già duramente colpito da una crisi occupazionale che ha già visto circa duemila licenziamenti negli ultimi anni. Durante l’incontro, coordinato dal presidente del consiglio comunale Domenico Di Berardino si è deciso di sottoscrivere un documento unitario tra lavoratori, sindacati, Comuni della Marsica, Provincia e Regione Abruzzo, così da andare all’incontro del 9 settembre a Roma con proposte e istanze precise e dettagliate per scongiurare la chiusura dello stabilimento. Presenti all’incontro anche il vice sindaco di Avezzano Nando Boccia, l’assessore comunale al Lavoro Francesco Paciotti, l’assessore al Personale Angelini, l’assessore provinciale Claudio Tonelli, i consiglieri provinciali Mazzochi e Floris, i rappresentanti sindacali Cgil, Cisl e Uil Sigismondo Sansoni, Antonio Fiasca e Terenzio Galani.
Foto Antonio Oddi