Avezzano. Mobilitazione del mondo politico e sociale per salvare la cartiera Burgo di Avezzano. Ancora una settimana di tempo e poi i cancelli della storica azienda cittadina potrebbero chiudersi. A rischio ben 350 posti di lavoro. Il rischio chiusura è stato annunciato dalla direzione del personale alle segreterie nazionali e territoriali di Sic-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil. Secondo le parti sociali, l’azienda ha prospettato l’ipotesi di chiusura dell’intero sito produttivo a causa delle criticità in cui versa lo stabilimento di Avezzano. I rappresentanti dei sindacati si sono opposti a questa previsione e d’intesa con le segreterie territoriali, hanno deciso di assumere la responsabilità della trattativa chiedendo l’apertura di un confronto sulle prospettive dello stabilimento. Ieri, inoltre, le parti sociali hanno incontrato i rappresentanti istituzionali del territorio per chiedergli di fare squadra e impedire
che l’azienda venga chiusa. “È necessario uno sforzo in più per tutelare i posti di lavoro”, ha spiegato il consigliere Domenico Di Berardino, “e assicurare un livello occupazionale sempre alto alla Cartiera”. “La morte di un nostro collega, il fermo delle macchine e il trasferimento di una linea produttiva hanno segnato la nostra fine”, ha affermato Alfredo Moschettini della Uilcom-Uil, “le istituzioni ci avevano assicurato che i problemi riguardavano la linea uno, invece ci hanno comunicato che dobbiamo chiudere”. Il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, gli amministratori comunali, e poi l’assessore regionale ai Lavori pubblici Angelo Di Paolo, i consiglieri regionali Giuseppe Di Pangrazio, Daniela Stati, Giovanni D’Amico, e il presidente della
Provincia dell’Aquila Antonio Del Corvo, hanno raccolto subito la richiesta d’aiuto arrivata dalle parti sociali e dai lavoratori prensenti nell’incontro. “La nostra urgenza è quella di arrivare alla proprietà il prima possibile”, ha spiegato Sigismondo Sansoni, della Slc-Cgil, “la nostra azienda va bene, ma per questioni politiche e territoriali la vogliono chiudere. Chiediamo un impegno vero da parte delle istituzioni perché il sito non può essere chiuso”. Il sindaco Di Pangrazio, il presidente Del Corvo e l’assessore regionale Di Paolo si sono detti pronti a fare da tramite con la proprietà per cercare di risolvere il modo tempestivo la vertenza che metterebbe in crisi l’economia e il mondo del lavoro marsicano. “Entro il cinque luglio l’azienda deciderà sul futuro dello stabilimento Burgo di Avezzano”, ha affermato Antonio Fiasca della Fistel-Cisl, “quindi dobbiamo agire in fretta e fare in modo che la proprietà torni sui suoi passi”.